Scelta Civica a pezzi: “Da Renzi solo per la poltrona”
Scelta Civica si sfalda al Senato, ma non alla Camera. Lo assicura ad Affaritaliani.it Enrico Zanetti, segretario in pectore del partito che domenica si riunirà a congresso per eleggere i nuovi vertici (nei venti congressi regionali Zanetti ha ricevuto il sostegno di una parte preponderante dei candidati).
Nel frattempo i sentori Linda Lanzillotta, Pietro Ichino, Alessandro Maran, Benedetto Della Vedova e Gianluca Susta e lo stesso ministro Stefania Giannini sono a un passo dall'entrata nel Pd. Passaggio che sarà ufficializzato domenica, ma che di fatto è già agli atti. Il sottosegretario all'Economia Zanetti ne approfitta per lanciare una frecciatina ai fuoriusciti: "La scelta dei senatori non la condivido innanzitutto per i tempi di maturazione: quando c'è un congresso ci si viene a confrontare anche se si è in minoranza. E poi non condivido nemmeno la destinazione. Non si tratta infatti di creare qualcosa di nuovo e di riformista. Anzi, facendo così si depotenzia la possibilità che nasca qualcosa di nuovo, nella quale non ci siano più gli elementi conservatori del Pd".
Sta parlando del cosiddetto Partito della Nazione? "Quello è un percorso che avrebbe una sua ragionevolezza, ma entrare nel Pd solo perché Renzi chiama senza nessun tipo di progetto preciso e di cambio di linea equivale a rispondere a una chiamata di potere e di volontà di mantenere lo scranno parlamentare. Per questo non trovo la loro scelta rispettabile".
Certo Zanetti non lo dice, ma anche dal gruppo della Camera, composto però da 24 persone, ci sono due onorevoli pronti a passare nelle fila del Pd: Irene Tinagli e Ilaria Borletti Buitoni seguiranno i senatori transfughi.
Per il probabile futuro segretario di Sc anche Renzi non è esente da colpe. Zanetti si sofferma sull'appello del premier ai senatori giudicandolo "stranamente da prima Repubblica nei toni e nelle parole. Presumo che i vari sentori risponderanno positivamente: questi appelli si fanno quando si ha la certezza che vengono raccolti"
Tornado al congresso di domenica il sottosegretario all'Economia spiega che "si contrappongono due mozioni con relative candidature alla segreteria: la mia, che ha l'obiettivo a medio termine di aggregazione e coinvolgimento di altre forze di area liberal democratica e la mozione presentata dal senatore Della Vedova che propone la chiusura del partito e il solo mantenimento dei gruppi parlamentari".
Qual è il suo obiettivo da segretario? "Quello di rimettere il partito in moto, riaprire il laboratorio politico che Scelta Civica può essere e non esaurirci in una sorta di orgoglio del partitino come ama dire Renzi. Ho l'ambizione di voler aggregare altre realtà che possono essere interessate a un'offerta politica genuinamente liberal democratica".
Daniele Riosa (@DanieleRiosa)