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Politica
Scilipoti scrive ad Affari: "Ecco la verità su Verdini e Di Pietro"

Gent.mo Direttore Angelo Maria Perrino,
                                      

leggendo l’articolo “Verdini: i conti dello Stato sono falsi” dello scorso 3 ottobre, da Lei pubblicato sul quotidiano digitale “Affari Italiani.it”, ho potuto verificare, che nel riportare il passaggio della conversazione tra il Sen. Verdini ed il Dott. Belpietro pubblicata sul giornale “La Verità”, due giorni prima, Lei riporta una errata ricostruzione dei fatti che riguardano la mia persona. E’ assolutamente impropria e non veritiera la notizia che il Sen. Verdini mi avrebbe convinto a voltare le spalle ad Antonio Di Pietro, nel cui gruppo ero stato eletto, persuadendomi ad abbracciare il nemico, ossia il Cavaliere.
                             

Non ho mai intrattenuto alcun rapporto con il Sen. Verdini, che peraltro nemmeno conoscevo all’epoca dei fatti, né tantomeno questi mi ha mai persuaso o ha quantomeno provato a persuadermi, nel lasciare il partito di Di Pietro per passare nel partito dell’allora Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi, trattandosi, ci tengo a ribadirlo, di una scelta, sia pur sofferta ma presa nell’interesse del mio paese, e soprattutto, assolutamente personale.
                                                                         
Ci tengo a precisarLe che i motivi che mi spinsero autonomamente e senza alcun condizionamento esterno a non votare la sfiducia al Governo Berlusconi, sono quelli dell’aver intuito in quegli anni che vi era il rischio forte che l’Italia venisse espropriata della propria sovranità con un Governo imposto dai poteri economici delle grandi lobby economico-finanziarie, peraltro da me denunciate proprio in quel periodo, ed aver impedito attraverso l’applicazione dell’art. 67 della Costituzione “senza vincolo di mandato” ed il mio voto contrario alla sfiducia al Governo di allora che si realizzasse un vero e proprio “golpe”.
                          
Sono sempre più convinto della bontà e della correttezza della mia scelta di allora, e che rifarei senza riserve e/o condizionamenti ancora oggi, perché assunta nell’assoluto interesse degli italiani. Quello che ho pagato e che ancora pago a livello di attacchi mediatici, nonché di tentativi di delegittimazione della mia persona costruita ad arte, non trova assoluta giustificazione in un Paese come il nostro dove valgano due pesi e due misure, e nel quale mentre per il c.d. “cambio di casacca” alcuni parlamentari, da destra verso sinistra e viceversa, vengono addirittura additati come eroi nazionali per la scelta di aver cambiato partito, soltanto nei confronti del sottoscritto si è scatenata una violenza mediatica inaudita. Ma si sa, a tutti i livelli, soprattutto quelli più alti, quando si raccontano delle “verità scomode” o ci si batte contro i “poteri forti”, invece di essere apprezzati per le scelte coraggiose fatte nell’interesse del popolo, per rendere meno credibile quello che si dice, si tenta la strada della “delegittimazione” della persona che lo dice; tutto quello che ho denunciato allora, ha trovato poi assoluta conferma qualche anno dopo e fino ai giorni nostri, come è emerso recentemente nelle notizie che hanno riportato i quotidiani.
                       

Nell’invitarLa a pubblicare sul Suo quotidiano digitale questa mia lettera aperta, affinchè si ristabilisca la verità storica, anche per i Suoi numerosi lettori, La saluto cordialmente.
                                           

Con stima
Sen. Domenico Scilipoti Isgrò

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