Sequestrato cartello "Colpo di Stato" pro-Berlusconi, Fi protesta

Sequestrato dalla polizia un manifesto che denuncia il "colpo di Stato" della decadenza di Silvio Berlusconi dal Parlamento. Doveva essere esposto dalle 14 davanti a palazzo Grazioli alla manifestazione di solidarietà a Berlusconi, con la partecipazione dello stesso Cavaliere. A renderlo noto, l'ufficio stampa di Forza Italia, condannando l'accaduto come "violazione della libertà di manifestazione del pensiero" e chiedendo "che non si ripeta mai più".
"Abbiamo appreso che in spregio delle più elementari norme di libera manifestazione del pensiero e dimenticando quanto è accaduto in passato nel corso di ogni manifestazione - ha denunciato in una dichiarazione a Montecitorio il capo ufficio stampa di Fi Luca D'Alessandro - solerti funzionari hanno sequestrato un cartello che sarebbe stato esposto nel corso della manifestazione in sostegno di Silvio Berlusconi".
"Ci auguriamo - ha sottolineato il parlamentare - che simili episodi non accadano più e che venga ripristinata quanto prima la possibilità per tutti i manifestanti di esprimere in libertà e democrazia opinioni, commenti e idee".
"Giudichiamo molto grave quanto accaduto e, in attesa di chiarimenti, preannunciamo sin d'ora interrogazioni urgenti al ministro dell'Interno Angelino Alfano, affinché venga fatta piena luce su questo inaccettabile episodio", hanno fatto sapere i capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani.
"È inaudito - ha protestato Raffaele Fitto - che si sia verificato il sequestro preventivo di un cartello a via del Plebiscito. Nel Paese delle manifestazioni violente dei No-Tav, dei bruciatori di bandiere, di cortei di gente armata e mascherata, delle vetrine distrutte, il centrodestra italiano, da vent'anni, organizza invece manifestazioni pacifiche, correttissime, esemplari. Questo abbiamo sempre fatto, e questo faremo. Non accettiamo censure preventive, e rivendichiamo il diritto costituzionale sancito dall'art. 17 (libertà di manifestazione) e dall'art.21 (libertà di espressione)".
"È letteralmente incredibile - ha aggiunto Daniele Capezzone - la notizia del sequestro preventivo di un cartello a via del Plebiscito. In Italia non c'è free speech? La libertà di parola e di espressione è sottoposta al vaglio preventivo di qualcuno?".