Intanto, per un capitolo che si chiude ce n’è già un altro aperto. Se è ormai dato per assodato che il posto di sottogoverno liberato da Malpezzi dovrebbe toccare ad un altro esponente della corrente che fa capo a Lotti e Guerini e cioè alla senatrice Caterina Bini, il nodo più complicato da sciogliere riguarda la presidenza della commissione Lavoro, poltrona che sarebbe lasciata vuota da Serracchiani. A Palazzo si fa il nome dell’ex ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, ma non è scontato. “Pesa il fatto che Boccia non è membro della Commissione XI. Bisognerebbe far dimettere un commissario e farne entrare uno nuovo. E’ complicato. Anche perché susciterebbe malumori tra gli attuali membri”, raccontano ad Affari. “Tra l’altro lo stesso Delrio – aggiunge la fonte – è contrario a questo modo di procedere”. Quale potrebbe essere, allora il punto di caduta? “La soluzione più a portata sarebbe il calabrese Antonio Viscomi. Membro dell’ufficio di presidenza del Pd alla Camera e membro della commissione XI è anche un professore di diritto del lavoro. E, poi, è vicino a Delrio”.
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