Il 46,7% degli italiani si dice contrario alla revisione dei decreti sicurezza, in questi giorni al centro delle discussioni tra le forze che sostengono il governo. Favorevole alla cancellazione completa è il 27,9% mentre il 20,9% vorrebbe una revisione parziale. Sono questi alcuni dei dati emersi dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 24 e il 25 giugno 2020.
Agli intervistati è stato chiesto quale Paese, secondo loro, ha gestito meglio la pandemia. In cima alle preferenze viene messa l'Italia (28%), seguita da Germania (19,7%) e Corea del Sud (13,2%). Sotto il 10% si trovano altri Paesi tra cui Cina (4,5%), Svezia (4,4%), Russia (4,2%), Usa (1,3%), Regno Unito (0,6%) e Francia (0,5%). C'è anche un 15,6% di persone secondo cui nessun Paese è stato in grado di gestire bene la pandemia Covid-19.
Alcuni dei Paesi sopra citati, tra cui Svezia e Usa, non hanno imposto un vero e proprio lockdown. Una scelta giudicata incosciente dal 50,1% degli italiani. C'è però anche chi apprezza questa scelta: il 16% ritiene che questi Paesi hanno fatto bene a non voler distruggere l'economia e la libertà dei cittadini come in Italia mentre il 30,9% crede sarebbe stato giusto non eseguire un lockdown eccessivo come il nostro, anche se loro hanno esagerato nel non mettere restrizioni.
Come ogni settimana, Termometro Politico ha chiesto agli italiani se sarebbero d’accordo nell’uscire dall’euro e dall’Ue. Cala la quota di persone che vuole uscire da entrambi (32,4%) mentre aumenta la percentuale di chi vuole rimanere sia nella moneta unica che nell'Ue (49,6%).
Gli Stati Generali sull'economia che si sono conclusi domenica scorsa sembrano non portare consensi al premier Conte. La fiducia degli italiani nei suoi confronti è infatti in discesa (dal 41,5% al 41%) mentre aumenta la percentuale di chi non ha fiducia ( dal 57,9% al 58,5%). Gli Stati Generali sull'economia che si sono conclusi domenica scorsa sembrano non portare consensi al premier Conte. La fiducia degli italiani nei suoi confronti è infatti in discesa (dal 41,5% al 41%) mentre aumenta la percentuale di chi non ha fiducia ( dal 57,9% al 58,5%).
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