Europee: in 20 milioni non voteranno. Il bacino potenziale del M5S è il 34%
A poco più di due settimane dall’appuntamento elettorale per le Europee, il consenso appare ancora fluido ed instabile. Secondo l’ultima analisi condotta dall’Istituto Demopolis prima del black out elettorale imposto dalla legge, poco più di 40 italiani su 100 hanno scelto definitivamente quale partito votare, il 9% esprime un’intenzione di voto, dichiarando di non esserne ancora sicuro e che potrebbe cambiare idea. Uno su dieci è assolutamente indeciso, mentre il 39% sembra seriamente orientato ad astenersi. Appena il 61% degli elettori appare propenso a recarsi alle urne per le Elezioni Europee: una percentuale di quasi 15 punti inferiore rispetto alle Politiche del febbraio 2013.
“Secondo la nostra stima – afferma il direttore dall’Istituto Demopolis Pietro Vento – 20 milioni di italiani potrebbero restare a casa il 25 maggio: un dato senza precedenti per il nostro Paese. L’astensione dovrebbe restare più contenuta nelle regioni del Centro Nord, grazie al traino delle Amministrative, ma appare in crescita al Sud e soprattutto nelle Isole: il tasso di affluenza alle urne nelle diverse aree del Paese potrebbe divenire l’elemento decisivo nella misurazione del consenso ai partiti”.
Considerato il quadro di incertezza a più di due settimane dalle elezioni, nell’ultima analisi l’Istituto Demopolis ha scelto di fotografare non soltanto il voto odierno, ma anche l’elettorato certo, costituito da cittadini che dichiarano di avere già compiuto una scelta definitiva, ed il bacino potenziale dei principali partiti. Se si votasse oggi, il Partito Democratico otterrebbe il 33,5%, il Movimento 5 Stelle il 26,4%. Con un voto certo del 28% per il PD e del 22% per il M5S. Ma con un bacino potenziale molto più ampio, che sfiora il 40% per Renzi e raggiunge il 34% per Grillo. Sembra ormai una sfida a due, quella del 25 maggio. Anche dopo il ritorno in tv di Berlusconi, secondo il Barometro Politico Demopolis, Forza Italia resta posizionata tra il 17 ed il 18%, con un voto certo del 14% ed un potenziale del 22%.
Molto più distanti – secondo l’Istituto diretto da Pietro Vento – sono oggi le altre liste: il Nuovo Centrodestra di Alfano (con l’Udc) e la Lega Nord si attestano oggi tra il 6 ed il 5%, con un numero di elettori leggermente più ampio che non esclude però di poter votare i due partiti. Molto vicine al rischio soglia del 4% necessario per l’accesso al Parlamento di Strasburgo appaiono al momento Fratelli d’Italia con il 4,1% e l’Altra Europa con Tsipras con l’attuale 4%. Più lontana dall’obiettivo è oggi Scelta Europea.
Tra gli elettori sono ancora molti i dubbi: quella scattata oggi è una fotografia destinata a mutare in modo significativo nelle ultime 2 settimane di campagna elettorale: in un voto d’opinione come quello per le Europee - secondo i ricercatori di demopolis - sono infatti possibili molte sorprese.
Un ultimo dato, rilevato dall’Istituto Demopolis, colpisce particolarmente. “Poco più un elettore su quattro – ricorda Pietro Vento – sa indicare un candidato alle Europee nella lista che immagina di votare. Il 73% degli italiani non ha invece alcuna idea di chi siano i candidati al Parlamento di Strasburgo nel proprio collegio elettorale“.
Nota informativa - L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, il 6 e il 7 maggio 2014 con metodologia cati-cawi su un campione stratificato di 1.402 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Coordinamento del Barometro Politico Demopolis a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione demoscopica con metodologia cati-cawi di Marco E. Tabacchi. Metodologia ed approfondimenti su: www.demopolis.it.