Sondaggio Swg, Renzi vale otto punti

Cosa succederebbe al centrosinistra se si tornasse oggi a votare e a guidarlo fosse Renzi? Secondo un sondaggio Swg realizzato in esclusiva per Agorà (Rai Tre) otterrebbe il 36 percento, un risultato che realisticamente garantirebbe la maggioranza su centrodestra (28%) e Movimento 5 Stelle (26%). Netta la differenza (8 punti di scarto) col risultato raccolto dal centrosinistra guidato da Bersani, che si fermerebbe al 28 percento, sotto la coalizione di centrodestra (31%) e praticamente alla pari con Movimento di Grillo (27%). Monti, invece, si attesterebbe all'8 percento nel primo scenario (coalizione di centrosinistra guidata da Bersani), mentre perderebbe tre punti nel secondo (Renzi leader).
"Sembra - sottolinea Roberto Weber, presidente dell'Istituto Swg - che i partiti siano deboli e che gli italiani investano sulle persone".
Continua a crescere (+1%) la fiducia in Matteo Renzi, che raggiunge il 56 percento. A seguirlo nella classifica dei leader politici più apprezzati c'è Beppe Grillo (30%), che sorpassa il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, al 29 percento. A distanza di 2 punti c'è poi Silvio Berlusconi (27%), che sale di un punto rispetto alla settimana scorsa. Ne guadagna ben 4 il premier uscente Mario Monti, ultimo nome della lista con il 23 percento. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
Se si tornasse subito alle urne, si confermerebbe la corsa a tre (centrosinistra, centrodestra, M5S) nello spazio di un pugno di voti. Da un sondaggio sulle intenzioni di voto realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà (Rai Tre), infatti, emerge un sostanziale pareggio tra Pd e Movimento 5 Stelle, rispettivamente al 25,5 e al 25,4 percento. Segue il Pdl (25%) con un distacco di mezzo punto dal primo partito. In lieve crescita (+0,3%) Scelta civica, al 7,1 percento, mentre la Lega Nord scende leggermente (-0,2%) rispetto alla settimana scorsa, attestandosi al 4,1 percento. Pressoché stabili Sel e Udc, rispettivamente al 3 e allo 2 percento. Chiudono la classifica Fratelli d'Italia-Centrodestra nazionale (1,2%) e Rivoluzione civile (1%).

RIFORMA ELETTORALE - Per un italiano su 4, la priorità del prossimo governo dovrebbe essere la riforma elettorale, che risulta più urgente dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, indispensabile per il 22 percento degli intervistati. E' quanto emerge da un sondaggio Swg realizzato in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
Per il 21 percento degli italiani il nuovo esecutivo dovrebbe subito attuare misure per la crescita, mentre per il 19 percento la priorità dovrebbe essere la riduzione del numero dei parlamentari. Per il 12 percento, il nuovo governo dovrebbe per prima cosa aiutare i disoccupati. Infine, l'1 percento ha indicato l'abolizione delle province.
"Gli italiani - spiega Roberto Weber, presidente dell'Istituto Swg - vogliono una riforma della politica per ripartire, perché credono che il mondo politico debba pagare un 'pedaggio'".
AL QUIRINALE VINCE LA BONINO - Il 15 percento degli italiani vorrebbe che il prossimo presidente della Repubblica fosse Emma Bonino. Al secondo posto nell'indice di gradimento c'è Gianni Letta, con l'8 percento. Seguono a pari merito Romano Prodi e il ministro Cancellieri, al 7 percento. Il 5 percento degli intervistati, invece, vorrebbe che a salire al Colle fosse il premier uscente Mario Monti. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
Hanno raccolto gradimento anche l'attuale Capo dello Stato Giorgio Napolitano, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky, tutti al 4 percento, mentre Giuliano Amato, Massimo D'Alema, Pietro Grasso e Marcello Pera si attestano al 2 percento. Spicca però il 23 percento che non vorrebbe nessuno di questi nomi al Colle.