Politica
8 italiani su 10 sono soddisfatti del servizio taxi in Italia

Il commento di Claudio Giudici, Presidente nazionale Uritaxi
I taxi come mezzo di trasporto più sicuro contro la pandemia grazie al rapporto tra tassita e cliente e alla cura della sicurezza e sanificazione dei taxi.
Gli italiani tornano a prendere i taxi grazie anche all’attenzione verso la sicurezza contro il Covid-19 da parte dei tassisti. Questa una delle prima indicazioni emerse dall’indagine annuale commissionata dall’Unione di rappresentanza dei Tassisti Italiani - Uritaxi all’istituto demoscopico Lab21.01.
La ricerca demoscopica effettuata tramite la somministrazione di 1.500 interviste agli utilizzatori del servizio taxi residenti in 15 grandi città italiane evidenzia come, seppur ancora con volumi di utilizzo inferiori rispetto al 2019, gli italiani tornino con fiducia e soddisfazione a utilizzare il servizio taxi delle proprie città.
Tra i motivi principali che spingono a usufruire del servizio taxi non stupisce trovare in prima posizione la voce “visite mediche / problemi di saluti” (48,3%) seguita da “motivi di lavoro” (26,7%) e “Andare/tornare a/da stazione ferroviaria” (24,8%).
La “sicurezza della corsa”, anche questo elemento che subisce l’effetto pandemico Coronavirus, è l’elemento più importante per gli intervistati (95,3%) seguito come consuetudine dal “costo della corsa” (93,3%) e dalla “rapidità di spostamento” (92,4%). Andando ad analizzare gli elementi analizzati per quanto riguarda la soddisfazione degli utilizzatori di taxi al primo posto si colloca l’“informazione sul servizio” (93,9%), dal “confort del mezzo di trasporto” (93,6%) e dalla rapidità di spostamento (89,9%).
Non stupisce quindi il livello di soddisfazione complessiva: 8 utilizzatori su 10 si dichiarano molto/abbastanza soddisfatti del servizio taxi ricevuto incrementando lievemente il livello di gradimento rispetto alle rilevazioni precedenti mostrando come, mai come in questo momento, determinante risulti il rapporto umano e la dimensione personale. La preparazione da parte dei tassisti (72,4%) elemento discriminante nella formazione del giudizio positivo insieme alla sicurezza e sanificazione dei mezzi (82,7%) e alle iniziative sociali e solidali messe in atto dal comparto taxi per contribuire attivamente alla lotta contro il Covid-19 e al tempo stesso azioni concrete a favore delle fasce più deboli e più colpite della popolazione (94,6%).
Non stupisce quindi che il 27,3% degli italiani consideri il taxi il mezzo di trasporto più sicuro a livello di protezione da Covid-19, seguito dai treni ad Alta velocità (19,7%) e dagli aerei (18,7%) che gioco-forza risentono dell’effetto assembramento che spesso, anche solo psicologicamente, compare nella mente degli intervistati a causa di stazioni e aeroporti.
“Si tratta di dati che ancora una volta confermano il grandissimo lavoro fatto dai tassisti italiani, tanto più in questa fase di crisi del lavoro, che purtroppo permane fortemente. Questa indagine dimostra che il taxi italiano deve essere difeso e valorizzato dalle istituzioni, invece che smantellato a favore di multinazionali e abusivi” commenta Claudio Giudici Presidente nazionale Uritaxi.