Terremoto, rinasce il Patto del Nazareno. Renzi e Berlusconi si riavvicinano

Effetto terremoto anche sulla politica. Al di là della commozione, delle lacrime e del cordoglio unanime per le vittime del sisma che ha devastato il Centro Italia, tra i parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione si respira un clima nuovo che porta al riavvicinamento di Silvio Berlusconi al presidente del Consiglio. Il primo segnale è stato certamente il titolo a tutto pagina "Forza Renzi" con il quale Il Giornale (quello della famiglia dell'ex Cavaliere) ha aperto all'indomani del sisma. Quello che sta accadendo tra il Pd e Forza Italia è una sorta di grande coalizione per affrontare insieme l'emergenza. La rinascita del Patto del Nazareno era nell'aria da tempo e quello che serviva era una scintilla che riaccendesse il feeling tra Berlusconi e Renzi. E il terremoto, le vittime, gli sfollati, la ricostruzione e quella necessità di "restare tutti uniti" invocata da più parti, Quirinale in testa, sembra proprio aver prodotto effetti.

Qualora il premier dovesse davvero ascoltare le parole di Librandi, parlamentare di Scelta Civica più renziano di molti democratici, e quindi dovesse chiedere di posticipare il referendum istituzionale di sei mesi, dal fronte berlusconiano arriverebbe un sostanziale via libera. Non solo. A questo punto anche sulla Legge di Stabilità, ormai in dirittura d'arrivo così come la riforma delle pensioni, da Forza Italia non ci sarà un'opposizione dura e pura. E anche sullo stesso referendum costituzionale Berlusconi e i suoi, sempre nell'ottica di evitare polemiche vista l'emergenza terremoto, abbasserà notevolmente i toni della campagna a favore del no (a prescindere che si voti in autunno o nel 2017). Insomma, il sisma nel Centro Italia rilancia il Patto del Nazareno e riannoda i fili del dialogo Palazzo Chigi-Arcore. E certamente Stefano Parisi, che lavora alla convention per rilanciare il Centrodestra, avrà un ruolo di primo piano. Le strade di Matteo Salvini e di Silvio Berlusconi sono sempre più lontane, specie dopo il drammatico terremoto dell'altro giorno.