Toti apre il cantiere del centro e risponde a Berlusconi: “Vale il 18% ed è di tutti”
Toti tiene a battesimo Italia al centro, il nuovo soggetto nato dopo l'esperienza in comune con il sindaco di Venezia Brugnaro.
Quelli di Bonino, però, non sono gli unici distinguo. Il primo a conficcare sul cammino del centro alcuni paletti ben piantati e' il leader di Azione, che inizia con il replicare via social a Berlusconi: "Parole da Re Sole. Andata: centro a voi e polo del buongoverno a noi". Poi pero' ne ha anche per Toti, mettendolo in guardia: "All'Italia non serve il centro fritto misto, con Di Maio e Mastella, ne' la politica dei due forni".
Per Calenda l'area di centro "e' un cantiere aperto, dobbiamo fare massa critica ma lo dico con franchezza: non vi mettete in mezzo a politicanti che non aggiungono valore, no alle vecchie scorie di centro: noi non siamo il centro ma la rivoluzione del pragmatismo, se avrete la nettezza di dire che non funziona il tutti dentro, ma che invece devono stare insieme persone pragmatiche e serie, allora avremo un successo insperato, se al contrario dite che e' un cantiere aperto a tutti vi annacquate in un indefinito che non porterà un voto". L'ex ministro invita quindi Toti alla sua di convention, la costituente di settembre.
E il governatore ligure accetta sì l'invito, ma non accetta 'steccati': "Saremo nettissimi, essere moderati non vuol dire essere molli, ondivaghi, incerti. Noi abbiamo convinzioni solidissime che non ci impediscono però di dialogare con tante persone". Poi e' la volta del renziano Rosato avanzare distinguo: innanzitutto, spiega dal palco, "serve la capacità di una più forte collaborazione". Quindi Rosato puntualizza: "Non è qui che oggi nasce il centro, evitiamo di fare dieci costituenti del centro". Piuttosto, "cerchiamo di mettere insieme le energie che abbiamo, che sono molte di più della somma dei singoli partiti.
Ognuno porta il suo pezzo ma" la costruzione dell'area di centro "passa necessariamente per un progetto". Toti non si tira indietro, accetta la sfida e controreplica: "Partiamo dai temi, non dalle persone, altrimenti e' più gossip che politica, il nostro è un dialogo che parte dai fatti e dai progetti non dal gioco delle coppie". Avvertendo che se si vuole costruire quest'area, non si può non affrontare il tema della riforma elettorale (liquidato invece dal presidente di Italia viva), altrimenti "avremo ancora le maggioranze variabili".
Anche Clemente Mastella è pronto a dare un contributo alla costruzione del centro, ma non a tutti i costi. Che, tradotto, significa non con il 'pariolino' Calenda. Il sindaco di Benevento sale sul palco e si toglie qualche sassolino dalle scarpe, premettendo di non parlare per interesse personale, perché' "io mi tiro fuori, non ho intenzione di candidarmi alle politiche". Detto questo, "la strategia del 'pariolino' non mi convince perché' non porta da nessuna parte". Ma per il momento Toti preferisce guardare all'avvio del cammino, "siamo partiti davvero, ora dobbiamo andare avanti", citando nel suo personale Pantheon Gandhi, poi la "lunga marcia di Mao", infine, il Profeta Isaia.
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