Politica
Tronca: "Porterò a Roma il mio modello di squadra"

"Il modello Milano non e' altro che un modo di lavorare avanzato, in piena sinergia, guardando agli obiettivi come una squadra e facendo in modo di trasformarli in risultati. Diventerebbe solo un luogo comune parlare di 'modello Milano' per un'altra realta', peraltro enorme e complessa come la nostra capitale". Lo ha detto il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, che da domani occupera' il ruolo di commissario di Roma, rispondendo alle domande dei cronisti sul suo prossimo incarico.
"Il modello si chiama 'Milano' perche' e' nato qui, e continuera' ad essere applicato qui, bisogna avere la capacita' di prendere il meglio di questa esperienza e adattarla a un'altra realta'. Sarebbe presuntuoso pensare di applicare modelli uguali a contesti diversi" prosegue Tronca. "Ho sentito ieri il presidente Matteo Renzi. Gli ho manifestato tutto il mio orgoglio per aver avuto fiducia in me per questo incarico".
"Non temo di trovare questi nomi gia' pronti - ha proseguito Tronca, rispondendo a una domanda su eventuali pressioni - perche' quando si ricoprono certe responsabilita' bisogna guardare avanti, tenere fermo il timone, e tenerlo stretto in proprio. Vado avanti come sono andato avanti sempre: sui binari della legalita', della mia coscienza e della posizione che vado a occupare, secondo le direttive che ricevo dallo Stato".
"E' il prefetto di Roma la persona deputata a queste valutazioni". Ha risposto così Tronca alla domanda di un cronista in merito a eventuali rischi terrorismo al prossimo Giubileo. "Io e il prefetto Gabrielli abbiamo un ottimo rapporto, il prefetto ha un'esperienza veramente avanzata e tra noi c'e' sempre stata grande sintonia. Ricordo che quando ero capo dipartimento dei Vigili del Fuoco e lui alla Protezione Civile abbiamo condiviso l'organizzazione dei primi soccorsi alla Costa Concordia" ha detto ancora Tronca.
Tronca ancora non sa se incontrerà Marino: "Parlo per esperienza passata, perche' i dirigenti di prefetture hanno tutti esperienze di commissariamento, e in nessuna di quelle occasioni ho mai incontrato il sindaco. Non so, vedremo. Non conosco ancora la realta' dei problemi, ma come metodo adottero' sempre il metodo di squadra, quel metodo che mi ha aiutato a gestire grosse emergenze come il terremoto dell'Aquila , il disastro di Viareggio e il terremoto in Emilia", afferma Tronca. "Il metodo adottato a Roma sara' lo stesso adottato altrove, - ha proseguito Tronca - si lavora in squadra, da soli non si raggiungono grandi risultati e sarebbe presuntuoso pensare di risolvere i problemi di Roma da soli".