Politica
Ucraina, ok alla risoluzione di maggioranza: sostegno a Kiev, ma non c'è la parola armi. Tenere uniti l'Europa e gli Usa
Compromesso nel Centrodestra. Il testo integrale

Risoluzione che approva le parole della premier Meloni in Parlamento
La maggioranza di Centrodestra ha trovato, come sempre accaduto, la quadra sulla risoluzione a seguito dell'intervento in Parlamento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani a Bruxelles, l'ultimo del 2025.
In particolare, l'Aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza in vista delle comunicazioni al consiglio Ue con 177 sì e 123 no. Il documento punta, tra le altre cose, a "proseguire ogni sforzo per sostenere il processo di pace per l'Ucraina, continuando a collaborare con gli Stati Uniti e mantenendo coeso il fronte europeo". Altro obiettivo è "continuare ad agire nei confronti della Federazione Russa - ricorrendo a tutti gli strumenti della diplomazia incluso quello sanzionatorio, senza prescindere dal coordinamento con gli altri Stati membri del G7 e alla luce di solide basi giuridiche e finanziarie"
Garantito il sostegno all'Ucraina, ma non viene citata la parola armi o armamenti o forniture militari a Kiev. E soprattutto si sottolinea come sia fondamentale tenere unite Europa e Stati Uniti d'America. Affaritaliani pubblica la risoluzione integrale della maggioranza di Centrodestra
La Camera
premesso che:
l’ordine del giorno del Consiglio europeo del 18-19 dicembre 2025 prevede i seguenti temi: Ucraina, Medio Oriente, Sicurezza e Difesa Europea; Prossimo Quadro Finanziario Pluriennale; Allargamento e Riforme; Migrazione; Geoeconomia e Competitività.
Considerato che:
i Capi di Stato e di Governo affronteranno la situazione in Ucraina, alla luce degli ultimi sviluppi e delle veloci evoluzioni delle iniziative di pace attualmente in corso; il Presidente Zelensky fornirà al Consiglio Europeo un aggiornamento al riguardo;
resta prioritaria la difesa del diritto internazionale, e permane il sostegno multidimensionale allo Stato aggredito; ciò comporta: esaminare attentamente le sue esigenze finanziarie per il 2026-2027; tenere in continuo assetto il sistema Europa, Stati Uniti, Nato; mantenere alta la pressione collettiva europea nei confronti della Federazione Russa affinché arresti l'aggressione e accetti un reale percorso di pace;
il Governo sta svolgendo un ruolo centrale in questo circuito negoziale: il Presidente del Consiglio ha ricevuto il Presidente Zelensky a Roma lo scorso 9 dicembre, e il 15 dicembre ha partecipato a Berlino al Vertice degli Stati del Gruppo “Washington plus”, dedicato al processo di pace in Ucraina;
i Capi di Stato e di Governo avranno un confronto sulla situazione in Medio Oriente, in particolare saranno monitorati gli sviluppi a Gaza e i seguiti del Piano di Pace, anche alla luce della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 2803; l’area rimane, infatti, fondamentale per la stabilità internazionale, e il primo viaggio apostolico di Papa Leone XIV, in Turchia e Libano, ha segnato un profondo richiamo a un rinnovato dialogo di pace e collaborazione;
in materia di Sicurezza e Difesa, il Consiglio europeo farà il punto sui progressi compiuti nell'attuazione delle precedenti Conclusioni;
i Capi di Stato e di Governo avranno uno scambio di opinioni sul prossimo quadro
finanziario pluriennale per fare un primo punto sull’andamento del negoziato;
il Consiglio europeo terrà una discussione sulla via da seguire in materia di allargamento, anche alla luce delle relative Conclusioni, esplorando, inoltre, il tema correlato delle riforme interne dell’Unione;
il 17 dicembre si terrà inoltre il Vertice UE- Balcani occidentali;
i Capi di Stato e di Governo torneranno a fare il punto sul tema “migrazione”, alla luce delle Conclusioni di ottobre e degli sviluppi del dossier da parte della Commissione europea, secondo gli aggiornamenti che fornirà il Presidente della Commissione;
i Capi di Stato e di Governo discuteranno infine della situazione geo-economica e del suo impatto sulla competitività;
impegna il Governo a:
* proseguire ogni sforzo per sostenere il processo di pace per l’Ucraina, continuando a collaborare con gli Stati Uniti e mantenendo coeso il fronte europeo, affinché si arrivi a una pace giusta e duratura, basata sul diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite;
* garantire che questo percorso includa solide garanzie di sicurezza per l’Ucraina,
con la partecipazione delle due sponde dell'Atlantico;
*
continuare ad agire nei confronti della Federazione Russa, ricorrendo a tutti gli strumenti della diplomazia, incluso quello sanzionatorio, senza prescindere dal coordinamento con gli altri Stati membri del G7 e alla luce di solide basi
giuridiche e finanziarie, con l’obiettivo di spingere la Russia a sedersi al tavolo negoziale in buona fede e contribuire costruttivamente alla pace;
* condannare fermamente le persistenti attività ibride dannose e le iniziative di disinformazione, a partire da quelle messe in atto dalla Russia, e a contrastare e prevenire tali minacce;
* chiedere alla Commissione europea un’approfondita disamina degli aspetti giuridici e finanziari di tutte le opzioni di finanziamento sul tavolo, esigendo nel contempo per l’erogazione, il rispetto di strette condizionalità in materia di stato di diritto, lotta alla corruzione e al riciclaggio, ribadendo che l’Italia, che con notevole impegno si è guadagnata la prospettiva di una uscita dalla procedura di deficit eccessivo, presterà particolare attenzione al tema dell’impatto attuale e futuro sui saldi di finanza pubblica;
* determinare con i partner europei le effettive esigenze di assistenza finanziaria dell’Ucraina per il 2026-2027 e individuare, tra le possibili opzioni per farvi fronte, quella maggiormente solida da un punto di vista legale e finanziario, prevedendo regole chiare sulla spesa dei fondi e garantendo un giusto ritorno e il pieno coinvolgimento dell’industria europea;
* collaborare per l’attuazione dell’Accordo di pace del Presidente Trump per il Medio Oriente, in linea con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 2803, e contribuire alla piena attuazione del cessate il fuoco a Gaza e al sostegno politico e finanziario all'Autorità Palestinese, con l’obiettivo del raggiungimento di una pace duratura basata sulla soluzione dei due Stati;
* ribadire il sostegno alla stabilizzazione della situazione economica e di sicurezza
del Libano e del ruolo fondamentale dell’UNIFIL;
* continuare a monitorare i progressi relativi alle decisioni in materia di sicurezza e difesa, secondo le Conclusioni di ottobre e secondo le principali declinazioni legate alla competenza sovrana degli Stati membri, e a favorire il reperimento delle necessarie capacità finanziare, tenuto conto che la sicurezza e la difesa europea riguardano tutti i confini dell’Unione;
* affrontare il negoziato sul prossimo bilancio pluriennale europeo dando priorità alla dimensione politica di questa fase negoziale rispetto alle esigenze di rapidità, secondo linee chiare e definite che per il nostro Paese sono incentrate sulla struttura del bilancio europeo e sul mantenimento di un giusto equilibrio tra contributi e ritorni, favorendo una discussione per una programmazione europea sussidiaria, secondo un principio che renda più efficace la spesa e favorisca la crescita;
* finalizzare un quadro finanziario pluriennale che tenga conto delle esigenze dei nostri agricoltori, delle nostre Regioni e delle nostre amministrazioni, chiedendo di preservare la specificità, l'ambizione e l'autonomia delle politiche tradizionali che sono la coesione, la PAC e le politiche in materia di migrazioni e sicurezza delle frontiere, e studiando attentamente le chiavi allocative per definire i criteri di ripartizione;
* lavorare per realizzare il processo di allargamento europeo, con particolare riguardo ai Paesi dell’area dei Balcani occidentali, che resta per il nostro Paese e l’Unione una necessità geopolitica in termini di pace, stabilità, sicurezza e prosperità, a valle di un processo graduale basato sul merito e sulla realizzazione delle riforme funzionali ad assicurare il buon funzionamento della UE, da realizzare in condizioni di parità tra i candidati;
