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Politica
Ue, Borghi: "Sogno il ritorno della Cee. Via euro e Trattato di Maastricht"

L'Europa è tornata amica dell'Italia dopo le scuse di Ursula von der Leyen e il piano Sure da 100 miliardi di euro? "Direi proprio di no. Se ha sentito il bisogno di chiedere scusa è perché fino a ieri non ci hanno fatto grandi regali. Dovrebbero chiedere scusa a noi, alla Grecia, alla Spagna e a tanti Paesi a cui Bruxelles ha chiesto austerità danneggiando servizi essenziali come la sanità. E in questo momento di emergenza stiamo vedendo i risultati. Evidentemente questa Europa non è così tanto giusta e solidale se deve chiedere scusa". Lo afferma ad Affaritaliani.it il presidente della Commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi.

E il piano Sure contro la disoccupazione? "Non è certo la soluzione. Non sono soldi, sono prestiti. Oggi sappiamo quanto l'Italia dovrà metterci, ma non sappiamo quanto prenderà. E visti gli standard normali per l'Ue ci metteremo di più di quanto riceveremo. Questi fondi non sono mai un trasferimento, si tratta di uno schema come il bilancio europeo in cui tutti mettono soldi ma non si sa chi li riceve. In teoria gli italiani con i loro soldi potrebbero anche pagare i disoccupati tedeschi", argomenta Borghi.

"Ma più che dell'Unione europea mi preoccupo di quegli italiani che brigano per farci sottoscrivere cose molto pericolose come il Mes o i prestiti Bei. L'Unione europea germanocentrica si preoccupa dei crediti e fa solo i suoi interessi. Non si capisce perché noi non facciamo i nostri", spiega l'esponente della Lega.

Invidia i britannici che hanno lasciato l'Unione europea? "Ho sempre invidiato la loro possibilità di scegliere. Mi piacerebbe che anche l'Italia potesse decidere con un referendum, ma purtroppo oggi la Costituzione non lo consente. Il mio vero sogno è un referendum per annullare il Trattato di Maastricht e tornare alla Comunità Economica Europea che, oltre alle monete nazionali, non aveva il limite al debito, il Fiscal Compact e tutto il resto. Prima dell'Unione europea e della moneta unica eravamo tutti più felici", sottolinea Borghi.

Il presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio aggiunge: "Sono sempre stato contrario all'euro e, vista la situazione e come stanno andando le cose, anche e soprattutto con questa emergenza, mi piacerebbe moltissimo tornare alla vecchia Comunità Economica Europea. Gli egoismi si vedono oggi con l'Ue e non ci sarebbero se non ci fosse il problema della cassa comune. Se questa crisi del coronavirus fosse capitata con la Cee e non con l'Ue, con tutti i Paesi con la propria moneta e senza trasferimenti da uno Stato all'altro, il tutto si sarebbe affrontato con molta più solidarietà. Il denaro annebbia la mente", conclude.

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