Una legge per l'interdizione post-mortem
Nel timore che il provvedimento possa ostacolare la tempestosa navigazione del governo Letta-Letta, si sta discutendo se, e quando, subito o tra un anno, dovrà scattare l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, dopo la stangata a 7 anni per il presunto love affair, sul lettone di Putin, tra l'allora ultrasettantenne premier e la sedicente nipotina, minorenne e marocchina, di Mubarak. Oltre che per la tentata concussione ai funzionari della questura di Milano.
Gratis, suggerisco al penalista Ghedini, nominato dal suo ricco cliente senatore della Repubblica, di recente bocciato dal collega Pecorella, di proporre a Palazzo Madama una leggina. Il provvedimento dovrebbe prevedere che la pesante e molto temuta, da Alfano, Gianni ed Enrico Letta, oltre che dall'interessato, interdizione-che escluderebbe il Dottore dall'aula e dalle commissioni del Senato, che peraltro frequenta quasi mai - si applichi post-mortem dell'attempato "trombeur de femmes".
Si potrebbe, cioè, affibbiare postuma la sanzione alla buonanima del presunto animatore delle notti di "Hardcore".
Che ne dice messere Niccolò, da Padova ?
Pietro Mancini
P.S. E se il Berlusca fosse immortale, come predisse, molti anni fa, il suo medico, di recente scomparso, dottor Scapagnini ?...Sarebbe il caso di commentare : fatta la legge, trovato l'inganno. O, citando Curzio Malaparte, ne "Il Battibecco" :" La legge, in Italia, è come l'onore delle puttane !".