Università telematiche, Toccalini: “Errore bloccare gli esami online, spero in un ripensamento” - Affaritaliani.it

Politica

Ultimo aggiornamento: 15:03

Università telematiche, Toccalini: “Errore bloccare gli esami online, spero in un ripensamento”

Toccalini: "Cambiare le regole proprio ora, in un momento in cui la digitalizzazione sta avanzando con forza, rappresenterebbe un passo indietro"

di Redazione

Università telematiche, Toccalini contro il blocco degli esami online: “Colpisce oltre 350.000 studenti e ostacola la digitalizzazione”

"Lavoratori, mamme, persone con disabilità e studenti all’estero hanno scelto le università telematiche contando sulla possibilità di sostenere gli esami a distanza, in piena sicurezza e trasparenza”. Lo afferma Luca Toccalini, deputato e coordinatore federale della Lega Giovani, commentando la recente decisione del Ministero dell’Università e della Ricerca di bloccare gli esami online per le università telematiche.

Secondo Toccalini, mantenere la modalità a distanza non solo rafforza il diritto allo studio, ma riduce anche gli spostamenti di centinaia di chilometri, contribuendo concretamente alla sostenibilità ambientale. “Cambiare le regole proprio ora, in un momento in cui la digitalizzazione sta avanzando con forza, rappresenterebbe un passo indietro”, sottolinea il deputato, auspicando che il tavolo tecnico già attivo presso il Ministero possa rivedere il blocco degli esami online.

La misura adottata dalla ministra Bernini non è inclusiva e penalizza chi ha scelto un percorso universitario telematico per conciliare studio, lavoro e vita familiare. Sarebbe importante valutare una proroga, almeno fino a quando il tavolo tecnico non definirà una decisione definitiva, per garantire continuità e tutela a centinaia di migliaia di studenti lavoratori”, aggiunge Toccalini.

Il deputato evidenzia come il ritorno obbligatorio in presenza rischi di colpire duramente oltre 350.000 studenti, tra iscritti attuali e nuovi immatricolati, determinando un possibile aumento del tasso di abbandono e un peggioramento degli indicatori OCSE sull’istruzione terziaria in Italia. “Si tratta di un divieto che appare oggi anacronistico, soprattutto alla luce dei progressi tecnologici e della comprovata affidabilità degli strumenti digitali disponibili. Guardiamo al futuro: a un’università più moderna, accessibile e sostenibile, capace di cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione, anziché restare ancorata ai limiti del passato”, conclude Toccalini.