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Politica
Valeria Fedeli "ce prova" con Minniti

Valeria Fedeli è quella ministra del governo Renzi che ebbe la guida del dicastero del Miur, quindi Università, dell’Istruzione e della Ricerca, senza laurea (ma lei scrisse di averla) e con un diploma di studi superiori contestato:

https://www.huffingtonpost.it/2016/12/15/fedeli-diploma-maturita_n_13654646.html

Famosa per i capelli rosso fiamma e per essere stata una sindacalista CGIL, la Fedeli non solo non si dimise dal ruolo di ministro -e il governo Renzi portò tutto il peso di quanto accaduto- ma rintuzzò con tigna di dover comunque fare il ministro ad ogni costo.

Furono proprio fatti come questo che produssero il crollo di popolarità del governo Renzi.

Ieri, la Fedeli -comunque premiata con la rielezione al Senato della Repubblica- ne ha lanciata un’altra delle sue riguardo le elezioni del segretario del suo partito, il Pd:

“Se nessuno ottiene il 51% (alle primarie ndr), il segretario del Pd sia comunque chi ha preso più voti dagli elettori delle primarie. Solo così superiamo il rischio correntismo in assemblea”.

Quindi, secondo la rossa ex ministra, perché si deve seguire quanto dice lo statuto quando si può comodamente aggirarlo?

Mica scema la ministra: lei sta con Marco Minniti (che pretescamente si definisce “non renziano”), che ha l’appoggio di Renzi, e se Minniti non ce la fa a prendere il 51% è quasi certo che invece abbia la maggioranza relativa dei voti e così se fosse accolta la sua furbata vincerebbe subito, senza il fastidio di sottoporsi al voto assembleare, alla faccia delle regole e della democrazia.

Non poteva non accorrere in aiuto del probabile vincitore anche un altro ex ministro (non si rassegnano) Carlo Calenda (ma non era contro Renzi?) che ha pure l’ardire di consigliare al povero Maurizio Martina, segretario reggente uscente e gran frequentatore di circoli periferici romani, di non gareggiare, così Minniti vince subito.

Tuttavia già si segnala un alto là dal presidente della commissione elettorale, l’ex DC Gianni Pietro Dal Moro che ha detto che per far passare una proposta come quella della Fedeli serve un accordo politico (che non c’è) neutralizzando -pare- il piano sul nascere.

Ma Renzi non crede solo nella Fedeli ma in tutta la sua famiglia e così sarà Achille Passoni, consorte della Fedeli stessa e già sindacalista e senatore nella scorsa legislatura, a guidare la cabina di regia per l’elezione di Minniti.

Una ultima chicca: spesso proprio dall’opposizione sono partiti strali contro il ministro del Miur Marco Bussetti della Lega, non ultimo la contestazione del giusto allontanamento di Roberto Battiston dalla guida dell’Asi (Agenzia spaziale Italiana). Indovinate chi lo nominò fuori tempo massimo? Ma sì, proprio lei, sempre Valeria Fedeli

 

 

 

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