Violante (Pd) ad Affaritaliani.it: “No al semipresidenzialismo in Italia”

"Il semipresidenzialismo vuol dire riscrivere tutta la seconda parte della Costituzione e aver bisogno di una serie di leggi di sostegno, dal conflitto d'interessi, al finanziamento pubblico dei partiti, fino alla legge elettorale. Inoltre mancherebbe la figura dell'arbitro, incarnata dal presidente della Repubblica, di cui l'Italia ha ancora bisogno". Luciano Violante, ex presidente della Camera e in procinto di essere nominato nel comitato dei 25 che dovrà coadiuvare il Parlamento nella stesura delle riforme costituzionali, con un'intervista ad Affaritaliani.it, boccia il sistema semipresidenziale applicato all'Italia. E sulla legge elettorale sprona il Centrodestra: "Prima delle riforme istituzionali facciamo quella elettorale"
Lei sarebbe d'accordo ad introdurre un sistema semipresidenziale in Italia?
"Il problema non è questo: dobbiamo capire che cosa serve al Paese. Il semipresidenzialismo vuol dire riscrivere tutta la seconda parte della Costituzione e vuol dire aver bisogno di una serie di leggi di sostegno, dal conflitto d'interessi, dal finanziamento pubblico alla legge elettorale e così via"
Una riforma complessa quindi...
"Abbastanza. Devo dire poi che con il semipresidenzialismo non ci sarebbe l'arbitro, rappresentato dal presidente della Repubblica, che ha il parlamentarismo"
Quindi?
"Nel semipresidenzialismo il presidente è una delle parti in gioco. Le faccio un esempio: la coabitazione in Francia o negli Usa, ovvero il caso in cui il presidente non goda della stessa maggioranza alle Camere o la Congresso, viene risolta come un senso di appartenenza alla cosa pubblica molto forte che noi non abbiamo. Lei pensi a un presidente di Centrosinistra e a un capo del governo di Centrodestra: chi sarebbe il capo? Da noi questo può essere un problema, per questo penso che l'Italia abbia ancora bisogno di un arbitro".
Dunque il nostro sistema va bene così com'è?
"Assolutamente no, il parlamentarismo va corretto profondamente ma con un sistema che mantenga la figura dell'arbitro. Poi non ho nessun pregiudizio ideologico in questo senso e sono aperto a confrontarmi con gli altri. Tenga presente che io non nascondo i vantaggi e il fascino del semipresidenzialismo solo che il decisore in Italia sarebbe solo apparente anche perché dovrebbe vedersela con il potere delle Regioni".
Lei farà parte dei parte del comitato del 25 che dovrà aiutare i parlamentari nella riforma costituzionale?
"Lo si vedrà quando ci sarà il decreto"
Capitolo legge elettorale. Riusciranno a farla?
"Non lo so, per ora non c'è intesa. L'Idea del Centrodestra è di farla dopo la riforma costituzionale, la mia è quella di farla adesso mettendo in sicurezza il sistema".
Tornando al Mattarellum?
"Io tornerei a un Mattarellum corretto: levando cioè lo scorporo, stabilendo che i candidati di collegio devono risiedere almeno un anno nella circoscrizione per evitare paracadutati. E stabilendo che in caso di maggioranze diverse tra Camera e Senato si fa il ballottaggio e chi vince prende il premio di maggioranza in entrambe le Camere".
Daniele Riosa @DanieleRiosa