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Palmisano

Un’assemblea pubblica per ricucire e riattivare connessioni perdute o affievolite. Ritrovarsi “de visu”, senza rinnegare i legami virtuali e comunque efficaci dei social network, per riavviare processi di partecipazione e di cittadinanza attiva.

Riscoprire la voglia e la passione di fare politica. Riportare in primo piano le tematiche e le problematiche che quotidianamente animano le preoccupazioni, le ansie e le speranze di ciascuno. Fare delle donne le protagoniste della cittadinanza, portatrici di una nuova dialettica politica fondata sull’ascolto, sull’inclusione, sulla trasparenza delle regole.

Queste a grandi linee le ragioni dell’incontro alla Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti di Bari, per “Ricominciare dalla cultura”. Nel senso più ampio del termine, come processo di formazione del cittadino, per favorire il riappropriarsi delle tecniche necessarie per la convivenza sociale, per la partecipazione alla vita politica e per rivitalizzarne capacità, abitudini, pratiche e valori.

Abbiamo chiesto a Leo Palmisano di “Manifesto per Bari” di raccontare ad Affaritalani.it come è andata e che cosa “bolle in pentola”:

L'incontro di ieri è una ripartenza per un progetto per Bari. Per un programma, per come la vedo io, al di là dei litigi tra partiti e pezzi di partiti.

Cosa vi aspettate che succeda o a cosa intendete lavorare?

Sono convinto che esista un modo partecipato per ricucire tra centro-sinistra e città. La partecipazione è quel modo, purché sia disinteressata, gratuita, netta e democratica. Una cultura nuova, forse, per una città che soffre la presenza di sistemi di potere criminale che tolgono il fiato alla cultura.

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Che tipo di risposta avete raccolto?

Per come la vedo io, si sta attivando un percorso, ed è giusto che esso nasca con le ragioni della cultura, purché si pratichi la democrazia. Ieri è stato un buon esempio di partecipazione. Qualcosa va limata, ci sono stati dei fraintendimenti, ma resta il fatto che o si parte con delle idee valide o si regala la città al berlusconismo nuovo.

Per farlo che programma intendete seguire?

Adesso dobbiamo arrivare a praticare la costruzione di idee dentro le città, le diverse città che compongono Bari. Io sono per ricominciare dalle periferie, componendo con questi cittadini un'idea complessa del loro e nostro avvenire. Partendo dai servizi e da una cultura dei servizi integrati: trasporti, servizi sociali, scuole, rifiuti. E da un'idea centrale di lavoro. E’ sul lavoro che si costruisce il futuro per la città. Sul lavoro legale e certo. Bari ha bisogno di una nuova cultura del lavoro, che smantelli qualunque discorso elitario che sa di muffa.

Come contate di far breccia negli apparati, che mantengono salde le redini dei partiti, e presidiano i momenti decisionali che contano?

Per questo, lo dico come Manifesto per Bari, abbiamo lavorato per tre mesi ad un programma. Peccato che nessuno ci abbia ancora convocati al tavolo del centro-sinistra, ma sono certo che prevarrà il buon senso e che taluni freni verranno sbloccati.

(gelormini@affaritaliani.it)

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