Andria, Umami: solstizio di stelle
Sinfonia di sapori per vini d’Autore
di Antonio V. Gelormini
Un tempo erano i vini di Puglia a nobilitare con la loro struttura, e il carattere forte e deciso, i blasoni d’Europa compresi quelli nazionali concentrati soprattutto nell’area Nord. Da quando i vini di Puglia vivono di autonoma produzione in purezza e di etichette dai mille riconoscimenti, in ogni angolo di mondo, la filiera vitivinicola del Nord si affida alla “cucina di Puglia”, per esaltare e dare nuovo lustro a vini più freschi e vivaci. Segnati dalle altitudini e dalle geotermie, che ne cullano i vigneti, piuttosto che dalle arsure e dai venti, che ne temprano carattere e resistenza dei grappoli.

Quale palcoscenico migliore, allora, in una serata di “Solstizio d’estate”, del tempio murgiano del cosiddetto sesto senso, quello acceso dal sapore che i giapponesi chiamano: Umami, per ritrovarsi a degustare la bellezza artistica del ‘sentire lungo’: fatto di sapienza antica, ricerca lenta e contaminazioni virtuose?
Una serata all’insegna della lettera S, che in tutta la sua sinuosità, abbraccia, sfiora, rilancia e ritorna a segnare incontri e incroci di eccellente qualità, per dar vita a squisiti accostamenti e gustose innovazioni culinarie. Ancora un successo dell’agenzia Tres di Gianluca Martello, Gigi Valerio e Paolo Lentini
Dalla S di Franz Haas, che attraversa e sottolinea il marchio eccentrico, a quella blasonata del trio ‘stellare’ di chef: Sgarra, Scalera, Sabatelli, chiamati ad esaltare i vini d’Autore del vignaiolo dell’Alto Adige. Dall’arte sulle etichette di bottiglie eleganti, alle bottiglie artistiche dell’olio extravergine d’oliva dell'Antico Frantoio Muraglia di Andria.
Dalla trafila ‘primo grano’ d’antico lignaggio pastaio della Rustichella d’Abruzzo, alla vivacità incessante e raffinata del Louis Roederer Premiere, la trama mediterranea corre lungo le sponde adriatiche e tiene insieme il rigore della passione altoatesina di Franz Haas e dei suoi partner con l’estro creativo di tre fuoriclasse della cucina come Felice Sgarra, Antonio Scalera ed Angelo Sabatelli.
Una sinfonia di sapori, le cui chiavi interpretative sono state cadenzate dai canoni gustativi del Louis Roederer Brut Premiere, del Muller Thurgau Sofi, del Pinot Nero Rosè, ma soprattutto dalle note eccelse del Pinot Nero Schweizer. A cui le esecuzioni degli chef hanno fornito “tocchi” di maestria culinaria di alto profilo, con gli ‘a soli’ da applausi a scena aperta dell’Ovetto di quaglia (Antonio Scalera), delle Pennette - primo grano - con sugo di gallinella, fagioli, olive nere e farinella di ceci (Angelo Sabatelli), del Segreto di maialino con caciocavallo podolico e profumo di tartufo (Felice Sgarra) e, infine, della Nuvola di ricotta con pistacchio e albicocca (Angelo Sabatelli), per riuscire a veleggiare con la delicatezza tenace di quel Moscato Rosa d’inaccessibile levatura.
(gelormini@affaritaliani.it)