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Ballottaggi: Epifani per Cascella, socialisti equidistanti.
Il caso Bisceglie

L’ex leader Cgil e numero due di Trentin arriva in città sin dal tardo pomeriggio per tirare la volata all’ex portavoce del Colle: “Sono contento per aver visto i risultati del primo turno”, commenta ottimista allargando lo spettro alla situazione nazionale, “è un dato che in tutta Italia è molto omogeneo” ed “ha già fatto cambiare la percezione anche alla nostra gente dopo la smarrimento del risultato elettorale delle Politiche e delle vicende interne che abbiamo attraversato”. Poi azzarda: “Siamo arrivati alle elezioni temendo che la partecipazione al Governo ci penalizzasse tanto e siamo usciti da questo turno convinti che, in fondo, quelli che stavan peggio eran gli altri, e il nervosismo di Berlusconi di queste ore è visibile”. E alla chiosa nella sede dei democratici segue l’arringa in piazza, la prima da segretario dem, al fianco di Cascella, un “romano in vacanza a Barletta” come lo definiscono gli ultimi volantini del centrodestra: "Ai socialisti e al centrosinistra chiedo di vincere insieme".
In compenso nemmeno l’appeal del successore di Cofferati o le spiegazioni di Cascella sul rischio che eventuali primarie diventassero un regolamento di conti interno, riescono a smuovere il niet arrivato dalle fila del partito di Nencini. “La nostra è una posizione equidistante sia da Alfarano che da Cascella”, aveva chiarito Cannito in conferenza stampa nel pomeriggio, parlando di una luna di miele a sinistra destinata a finire, travolta dalla “litigiosità, soprattutto quella tutt'ora esistente all'interno del Pd”. “Non faremo da stampella a nessuno”, aveva sgombrato da subito il campo, rispedendo al mittente anche l’offerta della presidenza del Consiglio comunale avanzata da Giovanni Alfarano. Certo, ma non troppo scontato alla vigilia, invece, l’appoggio dell’ex assessore Pd Giuseppe Tupputi, candidatosi in solitaria proprio all’indomani della decisione del centrosinistra di dribblare l’appuntamento con i gazebo per la nomination. Preso atto dei pochi punti percentuali ottenuti alle urne (appena 3), non ha esitato a far convergere le preferenze sulla coalizione di provenienza, eliminando ogni dubbio sul futuro della lista: “Riscriviamo Barletta continuerà con rinnovato vigore e determinazione ad essere l’orizzonte del nostro impegno in politica, coerentemente nel campo del centrosinistra ed in particolare del Partito Democratico, in particolare per la riflessione congressuale sulla sua identità collettiva e sulla forma partito che sceglierà di essere”.
IL CASO BISCEGLIE - E per un Pd che si riunisce ce n’è un altro per nulla blindato a pochi chilometri di distanza. Succede a Bisceglie, dove al rompete le righe scattato dopo l’esclusione dal ballottaggio di Angelo Angarano, si era sostituito nelle ultime ore un repentino endorsement per il Sindaco uscente Francesco Spina, motivato dal “coraggio di affrancarsi da quelle forze politiche che vilipendono le istituzioni, di cui gli va dato atto”. Se non fosse che non di iniziativa condivisa si trattava ma di un’intemerata che portava le firme del consigliere regionale Ruggiero Mennea e di altri dirigenti locali targati Pd, mentre lo stesso Angarano continuava a limitarsi ad un generico invito al voto. Tentativo in extremis di suggerire una strada alternativa? Ad ogni modo è arrivata la sconfessione piena per gli autori della proposta, derubricata ad “iniziativa personale destituita di ogni aderenza alla linea del partito”. Quando si dice l’intraprendenza.
(a.bucci1@libero.it)