Decaro: 'Sorridere
ed essere se stessi'
di Antonio V. Gelormini
Grande "confluenza" su Via Calefati a Bari per l'inaugurazione ufficiale del quartier generale del canddato sindaco del centrosinistra Antonio Decaro. Un tratto di strada destinato a tornare al centro delle attenzioni dei gestori del traffico cittadino, dato che proprio di fronte si trova l'altro quartier generale del candidato sindaco Mimmo Di Paola.
Tra abbracci, focacce e panzerotti e gli auguri istituzionali di alcuni alleati, intervenuti personalmente, tra cui Nichi Vendola e Onofrio Introna, Antonio Decaro ha delineato e riassunto l'impostazione della sua campagna elettorale: "La mia ricetta per questa campagna elettorale è: essere sorridenti. Io per primo. Rispondiamo con il sorriso a chi dice bugie, e a chi ci insulterà. Sorridere non vuol dire essere persone poco serie, o non avere proposte serie per la città. Voglio dirlo a tutti: la campagna elettorale non sarà una passeggiata".
Ha spronato i numerosi supper che affollavano la sede: "Dobbiamo mettercela tutta per vincere. Questa non sarà la campagna elettorale dei supereroi, sarà la campagna in cui ogni cittadino barese deve avere a cuore il futuro di Bari e dovrà metterci del suo. Dobbiamo essere noi stessi perché noi abbiamo abbiamo un super potere: siamo nati a Bari, vogliamo e dobbiamo rimanerci. Fare di tutto per restare qui insieme alle nostre famiglie e ai nostri amici. Questa città deve diventare un posto sempre più bello dove poter vivere, se non addirittura il più bello di tutti".
L'emozione e l'allegra confusione hanno anche provocato qualche gaffe, quando dopo aver sottolineato : "Sono tornato a Bari. Sono tornato per ricambiare l’amore che la città mi ha dato in questi anni", ha aggiunto: "Sono tornato per non lasciare la città nelle mani di quelli che hanno governato prima di noi", e qui qualche sorriso imbarazzante è spuntato qua e là. Per poi chiosare, correggendo il tiro. "Negli ultimi giorni si sono rivisti sulla scena politici che non vedevo da 20 anni. E devo dire che nessuno ne sentiva la mancanza".