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Emergenza Covid in Puglia, ripresa graduale delle prestazioni sanitarie

Il presidente della Regione Puglia. Michele Emiliano, e il direttore del Dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro, comunicano che il sistema sanitario regionale si prepara alla ripresa graduale delle attività, in concomitanza con la fase 2 della epidemia COVID.

emiliano montanaro

Ricoveri, visite ambulatoriali, esami diagnostici, esami di laboratorio, day service, e tutte le prestazioni sanitarie non urgenti, ripartiranno secondo un cronoprogramma a step, che terrà conto dell’andamento della epidemia. I cittadini che hanno prestazioni in sospeso saranno via via contattati dalle strutture della ASL di appartenenza in base a lista di attesa, tipo di patologia e condizione clinica. Saranno chiamati i pazienti già prenotati nel periodo della sospensione, che non hanno potuto effettuare la prestazione, tenuto conto che quelle con codici U e B non sono state mai sospese.

Il Dipartimento Salute della Regione - nell’ambito delle misure per la prevenzione, il contrasto e il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 - ha fornito alle aziende sanitarie pugliesi nuovi indirizzi vincolanti per la riorganizzazione dei processi organizzativi e assistenziali, per la gestione degli spazi e per la migliore articolazione delle diverse attività di prevenzione, sanitarie e amministrative all’interno delle proprie strutture.

A partire dalla settimana prossima - tutte le strutture del servizio sanitario pugliese - sulla base delle disposizioni regionali - cominceranno una ricognizione interna per verificare quali prestazioni potranno essere erogate, in condizioni di massima sicurezza e con l’obiettivo, in questa delicata fase epidemiologica, di contenere il rischio di trasmissione del virus e di riprese di focolai e per ridurre al tempo stesso l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali assicurando il mantenimento dei servizi essenziali. 

servizi sanitari

Riapertura Ospedali

Ogni struttura ospedaliera - nella fase di avvio - darà priorità ai ricoveri già programmati nella fase di lockdown e non ulteriormente procrastinabili, tenendo conto dei pazienti già in lista di attesa da 60 giorni, del tipo di patologia e della condizione clinica in caso di peggioramento dello stato di salute. Gli operatori sanitari saranno controllati agli ingressi con termoscanner e tutti gli spazi saranno riorganizzati per assicurare il distanziamento fisico.

Triage telefonico e tampone prima del ricovero

Per quanto riguarda i ricoveri ordinari, i pazienti sospetti o confermati COVID-19 saranno rimandati fino a negativizzazione. I pazienti provenienti da altre regioni, prima di accedere al ricovero, dovranno osservare il periodo di “quarantena”.  Prima di ogni ricovero programmato si procederà nei 7 giorni precedenti all’isolamento preventivo del paziente accompagnato da uno screening telefonico per identificare i pazienti potenzialmente infetti e ridurre il rischio di trasmissione del virus. Nel periodo successivo al triage telefonico, sarà effettuato il tampone anche in pazienti asintomatici. Se il paziente risulta eleggibile per l’intervento e negativo per COVID (anamnesi, RX e tampone tutti negativi) si procede al ricovero ed il paziente è confermato in lista “utile” per il giorno successivo.

Se il tampone risulta positivo a SARS-Cov-2 o vi sono elementi per sospettare una infezione in corso o in incubazione e l’intervento può essere rimandato, il paziente è rinviato al domicilio e viene attivata la presa in carico da parte dei servizi territoriali o, se il quadro clinico lo richiede, viene ricoverato in reparto COVID. Se il team di cura ritiene comunque l’intervento non rimandabile, il paziente è confermato in lista “urgenze COVID -19 +” per il giorno successivo utilizzando la sala operatoria appositamente dedicata COVID o riprogrammato se sono necessari ulteriori approfondimenti.

Per le emergenze/urgenze in cui non è possibile determinare la presenza di sintomi COVID-19 o di contatti a rischio, i pazienti saranno gestiti come sospetto COVID-19 durante l’intervento e nelle fasi che lo precedono e in quelle successive, per prevenire l’eventuale rischio di trasmissione agli altri pazienti e al personale.

tende ospedali

Percorsi sicuri e separazione di ambienti e sale operatorie

Le strutture ospedaliere si adegueranno affinchè venga sempre rispettato il distanziamento fisico e la separazione dei pazienti con infezione confermata o sospetta COVID-19 dagli altri pazienti, compresa la predisposizione di sale operatorie separate da destinare a pazienti COVID positivi (per emergenze, urgenze non differibili). Durante il decorso post-operatorio del paziente chirurgico non positivo al COVID, deve essere mantenuta la distanza di almeno 1 metro e, in caso di avvicinamento con altri degenti, operatori o visitatori, bisogna indossare la mascherina chirurgica; il contatto con i famigliari verrà assicurato solo in videochiamata e gli operatori devono essere dotati dei dispositivi di protezione individuale. I pazienti per i quali non è disponibile l’esito del tampone devono essere collocati nell’area “filtro” isolata.

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Ambulatori: prestazioni su appuntamento e sale di attesa riorganizzate per distanziamento fisico

Ciascuna ASL potrà riattivare le attività di specialistica ambulatoriale,  secondo un cronoprogramma a step a partire dalle prossime settimane. L’accesso alle strutture sanitarie avverrà, previo appuntamento, sia per le prestazioni sanitarie che per quelle amministrative, in condizioni di sicurezza igienico-sanitaria. Saranno privilegiate le attività da remoto e le televisite.  Anche i prelievi e le analisi di laboratorio si svolgeranno solo su appuntamento con fasce orarie. Saranno definiti percorsi idonei a veicolare, con un varco di accesso e uno di uscita, i flussi di persone, in modo da ridurre l’esposizione a rischi anche potenziali. Le sale di attesa saranno riorganizzate per assicurare il distanziamento fisico di sicurezza con posti a sedere segnalati.

Esami anche di pomeriggio

Devono essere garantiti il distanziamento fisico - almeno un metro tra gli utenti - sanificazione costante degli ambienti e igiene delle mani. Le prestazioni potranno essere erogate anche in orario serale e prefestivo, gli appuntamenti vanno distanziati temporalmente e distribuiti, per quanto possibile, tra mattina e pomeriggio, in modo tale da evitare assembramenti e rischio di diffusione e trasmissione del virus. 

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Personale agli ingressi, obbligo per tutti di indossare la mascherina

Gli ingressi delle strutture saranno presidiati da personale incaricato che verificherà la reale necessità di accedere e le condizioni di salute della persona (temperatura e altre condizioni che controindichino l’ingresso); che controllerà l’uso obbligatorio della mascherina per coprire naso e bocca, e in caso di assenza la potrà fornire e che farà eseguire l’igiene delle mani, fornendo gel alcolico. L’accesso non è consentito agli accompagnatori, eccezion fatta per minori, disabili, utenti fragili, non autosufficienti e persone con difficoltà linguistiche-culturali, nel qual caso è consentito l’accesso ad un solo accompagnatore.

CUP: privilegiare canali telematici e telefonici

Le operazioni di sportello all’interno dei CUP saranno assicurate privilegiando i canali telematici e telefonici. Si eviterà la sosta dei pazienti nelle sale di aspetto e davanti agli sportelli nel rispetto delle norme di prevenzione del virus. Sarà incentivato l'utilizzo del fascicolo sanitario elettronico , quale modalità principale per l’accesso ai referti di laboratorio, per lo scarico online delle ricette specialistiche e farmaceutiche.

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Attività a domicilio e pazienti cronici

Sarà potenziata la sorveglianza attiva da parte dei medici di base rivolta in particolare ai soggetti cronici. Le prestazioni saranno erogate il più possibile a domicilio del paziente, attraverso l’identificazione di equipe multidisciplinari per prelievi di sangue, ritiro dei campioni di urine, con infermieri e mezzi dedicati, dotati degli opportuni DPI, nonché l’esecuzione di Ecg in telemedicina.

Strutture Sanitarie - Sociosanitarie - Sociali

Dal 4 maggio 2020 ripartono le seguenti attività sospese per effetto dell’infezione da COVID-19:

•          Ricoveri in strutture residenziali: RSA – RSSA per anziani e disabili, Case di Riposo, Presidi di Riabilitazione ex art. 26, Strutture psichiatriche

•          Centri diurni per Alzheimer, disabili e minori, Centri diurni per soggetti affetti da autismo, Centri diurni per soggetti psichiatrici

•          Ambulatori ex art. 26 per disabili e soggetti affetti da autismo

•          Riabilitazione domiciliare, Assistenza domiciliare ADI e SAD

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Utenti che già frequentavano le strutture

Gli assistiti che già frequentavano i Centri diurni e ambulatori o che già usufruivano delle prestazioni domiciliari, saranno richiamati dalle strutture per concordare la prosecuzione delle attività. Gli assistiti dovranno munirsi di mascherine chirurgiche e/o guanti per la frequenza delle strutture. Anche per le prestazioni domiciliari gli assistiti ed i loro parenti dovranno indossare la mascherina a casa.

Utenti che hanno necessità di accedere alle strutture

Per i nuovi ricoveri in RSA - RSSA e per gli inserimenti in Centri diurni, per la frequenza di ambulatori e per richiedere prestazioni domiciliari le procedure autorizzative rimangono le stesse: richiesta di valutazione da parte dell’UVM del Distretto Socio Sanitario di residenza o autorizzazione da parte dei Servizi di Riabilitazione e di Neuropsichiatria Infantile della ASL di residenza.

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Test del tampone per i ricoveri in rsa - rssa - casa di riposo - presidio di riabilitazione

In caso di ricovero in struttura tipo RSA – RSSA – Casa di riposo – Riabilitazione ex art. 26 al paziente, sia che provenga dall’ospedale sia che provenga dal domicilio, sarà effettuato il test del tampone SARS-CoV-2 eseguito non oltre le 72 ore precedenti la data di accesso alla struttura e avente esito negativo. In struttura alloggerà in stanza singola per 14 giorni, dopodiché sarà ripetuto il test del tampone. In caso di doppio esito negativo, l’assistito sarà ammesso a frequentare le attività che si svolgono all’interno della struttura.

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Attività di prevenzione oncologica, vaccinale, attività medico-legali e di medicina dello sport

Da lunedì 4 maggio possono essere erogate:

a)        le prestazioni previste dai programmi di prevenzione oncologica;

b)        le prestazioni di prevenzione vaccinale;

c)         le attività delle Commissione mediche per l'accertamento dell'invalidità civile e dell'handicap

d)        le attività delle Commissioni patenti speciali;

e)        le attività dei Centri di medicina dello sport;

svolte in regime ambulatoriale da parte delle strutture pubbliche e private accreditate e autorizzate del Servizio Sanitario della Regione Puglia; ciascuna Aziende Sanitaria Locale deve definire un piano complessivo di sicurezza con percorsi definiti di carattere organizzativo, clinico e assistenziale. 

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Puglia, fase 2 Coronavirus: lettera aperta con le raccomandazioni di Emiliano

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