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Emiliano, la maggioranza fa quadrato Le primarie e l’attacco di Bellanova

Con una nota congiunta la maggioranza di governo della Regione Puglia fa quadrato attorno al Presidente Michele Emiliano, in vista della competizione elettorale del 2020.

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“La maggioranza che governa la Regione Puglia ha fiducia nell’attuale governo guidato da Michele Emiliano - si legge nella nota - e condivide la decisione di quest’ultimo di ricandidarsi alla guida della Puglia anche per il quinquennio 2020-2025”.

“A questo fine - prosegue la nota - sollecita il Presidente e la Giunta a sostenere l’attività (consiliare e sul territorio) dei Consiglieri regionali uscenti, che si ricandideranno tutti a sostegno del centrosinistra. E raccomanda agli assessori di essere presenti con assiduità alle attività del Consiglio regionale”.

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“La maggioranza - si precisa - apprezza la decisione del Presidente Emiliano, che pure avrebbe potuto pretendere la ricandidatura senza altri adempimenti, di offrire ad eventuali interessati la contendibilità della candidatura attraverso il metodo delle primarie. A tal fine, sollecita la immediata presentazione di eventuali candidature alle primarie da parte di coloro che fanno parte della attuale coalizione di governo per rafforzarla e portarla alla vittoria”.

“Inoltre, condivide e prende atto che il Presidente Emiliano - in ogni caso - comincerà da subito la illustrazione del rendiconto di governo in tutta la Regione Puglia e che verranno dallo stesso presentate pubblicamente le liste e i candidati che si presenteranno a suo sostegno”.

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“A tal proposito - ed è questo il passaggio cruciale della nota stessa - richiede al Presidente Emiliano di definire un accordo politico con l’assessore civico Leo Di Gioia, evitando qualunque scelta personale o politica incompatibile con i valori e il programma del centrosinistra. Infine, la maggioranza - conclude la nota - si impegna ad esaminare in Consiglio regionale con la massima rapidità possibile i disegni di legge previsti dal programma”.

Chiamata ad esprimersi sul tema, arriva caustico il commento di Teresa Bellanova, già viceministro nel governo Renzi, accreditata quale probabile concorrente alle Primarie per la candidatura alla presidenza della Regione Puglia:

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“Se in Puglia c’è un’urgenza della quale mi faccio carico - dichiara in altra nota Bellanova - non sono certo i nomi dei candidati alle primarie nel centro-sinistra pugliese, tantomeno il mio. Le priorità sono altre: dai Tavoli di crisi regionali come quello che coinvolge anche il Mercatone Uno alla proroga dell’Agenzia portuale di Taranto; dallo stato dell’area di crisi complessa alla richiesta di cassa integrazione per millequattrocento lavoratori ex Ilva; dalla capacità della sanità pubblica pugliese di garantire qualità rispondendo alle esigenze dei cittadini, soprattutto quelli più fragili, allo scempio delle liste d’attesa; dall’emergenza xylella cui ancora non si riesce a opporre una strategia congiunta regione-governo efficace e degna di questo nome ai ritardi nella programmazione e gestione delle risorse per l’agricoltura”.

“I temi, per me, sono questi - incalza Teresa Bellanova - tra dieci giorni saremo in Missione a Taranto con la Commissione Industria del Senato, per concludere il ciclo di audizioni sull’Area di crisi complessa e personalmente sono al lavoro sulla formulazione di una proposta di legge per la revisione della 181, i cui limiti sono stati ben evidenziati nel corso delle audizioni. Non ho tempo per altro”.

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“Trovo invece sconcertante che la discussione svicoli sulle candidature alle primarie, come sempre esaurendosi nel carnevale dei nomi, mentre - attacca l’ex viceministro - non è stato ancora affrontato e risolto il caso Di Gioia. Registro la gara a minimizzare e ad abbassare i toni, quasi a derubricare l’elezione di un europarlamentare leghista sostenuto dall’assessore all’agricoltura della giunta Emiliano e la sconfitta, per una manciata di voti, di una candidata di qualità, competente e capace, come Elena Gentile. Una perdita enorme, per noi e per la Puglia”.

“Ho detto in tempi non sospetti - precisa Bellanova - che, con la sua scelta di campo, l’assessore Di Gioia era già automaticamente fuori dal perimetro coalizionale di maggioranza e dal centro sinistra, mentre constato che per la giunta regionale questo non rappresenta assolutamente un problema. Sarà illuminante capire la sua posizione in fatto di autonomia differenziata. E in tempi altrettanto non sospetti che abbiamo perduto per strada alcune delle esperienze più rilevanti maturate negli anni scorsi di cui proprio Elena Gentile, per l’enorme lavoro svolto sul tema della tutela e dei diritti delle donne, è una testimonial indiscussa”.

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“Trovo allo stesso modo scandaloso - aggiunge - non aver ancora ricevuto notizie, dal mio segretario regionale, sul calendario di incontri con le singole realtà territoriali concordato in una segreteria di ormai mesi fa, propedeutico alla costruzione della proposta del centro sinistra per le prossime elezioni regionali.

Così il silenzio dinanzi a reiterati, rozzi e sgrammaticati attacchi del Presidente Emiliano contro esponenti politici PD, come la sottoscritta ma non solo, negli scorsi anni investiti da ruoli e funzioni di governo, accusati di servilismo nei confronti di non meglio identificati potentati. Accuse su cui aspetto ancora di conoscere la posizione del mio Segretario nazionale”.

“Qualsiasi altra discussione - conclude Teresa Bellanova - non può prescindere, per quanto mi riguarda, da questi passaggi. E dalla opportunità di indicare personalità politiche capaci di incarnare un progetto per la Puglia all’altezza dei problemi che la regione registra, delle sfide che deve affrontare, delle potenzialità che la caratterizzano, troppo spesso mortificate. Nomi e personalità che nel nostro campo di certo non mancano”.

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Nel frattempo, Francesco Boccia - deputato e economista PD - intervenendo alla direzione del Partito Democratico dichiara: "Propongo un lodo: parliamo solo di futuro, basta con il passato. È facile capire la vita, gli errori, le scelte politiche guardando all'indietro, ma come la vita di ogni giorno anche la politica va vissuta solo in avanti”. 

“Guardare avanti - continua Boccia rispondendo anche agli interventi di Luciano Nobili e Lorenzo Guerini - significa decidere da che parte stare. Se stiamo dalla parte dei diritti, allora quando si discute di lavoro non si può pensare di stare con Bezos e Amazon e poi battersi il petto per i ciclorider e per i precari. Le mediazioni con i capitalisti si fanno sempre, ma senza dipendere da loro, si deve vivere con orgoglio nelle periferie della società e in tutti i luoghi del bisogno".

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"Il capitalismo lo si regola - sottolinea Boccia - non lo si rappresenta e, se siamo un partito di sinistra alternativo alle destre, dobbiamo essere soprattutto il riferimento dei poveri e delle giovani eccellenze. Invece, siamo il riferimento di chi è protetto e della buona borghesia e questo non può essere sufficiente. Basta con il partito dei concavi e dei convessi".

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"Se dovessimo guardare solo al passato - aggiunge ancora Boccia -  avrei molte critiche che voi conoscete già sulle nostre riforme su scuola e lavoro, ma voglio solo parlare di futuro. Se parliamo di ambiente non possiamo stare dalla parte di chi inquina, di chi produce con il carbone, di chi aumenta le emissioni di CO2. Basta con gli ambientalisti della domenica mattina. Aiutiamo Zingaretti a guardare avanti, a costruire un partito di sinistra moderno, sui valori alternativo alla destra di Salvini dei dazi, dei fili spinati e della rabbia".

"Noi dobbiamo essere consapevoli  - conclude Boccia - che l’economia al tempo del digitale sarà sempre più aperta e nelle mani di pochi, il PD deve essere il riferimento delle principali questioni sociali: dalla scuola al lavoro, dalla sanità all’ambiente”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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