Governo, dentro Cassano, D’Onghia e ticket Pd.
Emiliano alle Europee
Bari – Dentro l’alfaniano Massimo Cassano, Angela D’Onghia dei Popolari e il ticket Pd Scalfarotto – Bellanova. Fuori Michele Emiliano ma con i galloni di capolista alle prossime Europee per il Sud. Si chiude così la partita per i ruoli di sottogoverno del primo esecutivo di Matteo Renzi: 44 sottosegretari, dei quali 9 viceministri, che portano a 62 i componenti della squadra di Governo. E il sindaco di Bari annuncia su Twitter la corsa ufficiale per Bruxelles: “Bella chiacchierata telefonica con Matteo che mi ha chiesto di fare capolista a Sud per le elezioni europee”, spiega, “ho risposto: obbedisco. Con gioia”.
GOVERNO/ Tutti i nomi della squadra di sottosegretari/ VENDOLA: "No a Europee e tris in Regione"
Di Lavoro si occuperà il senatore barese Cassano, numero uno regionale di Ncd dopo la strappo con Raffaele Fitto e alle prese con il risiko delle Comunali baresi; con lui anche la salentina Teresa Bellanova, dalemiana già in commissione Lavoro in quota Ds e dall’ingente bottino di preferenze in Provincia di Lecce alle primarie parlamentari del 2012. All’esponente nocese di Scelta Civica - invece – la delega all’Istruzione, lasciando al renziano foggiano Ivan Scalfarotto i Rapporti con il Parlamento e le Riforme. Un tandem, quello democratico, incerto fino alla fine, se si conta che, nella girandola di nomi, si era affacciato anche quello di un’altra big di Capitanata come Colomba Mongiello e che lo slot renziano sembrava dover essere appannaggio prima di Michele Emiliano e poi del tranese Fabrizio Ferrante, sceso nelle quotazioni del borsino.
In compenso, l’uscita del Gladiatore dai giochi è una vera e propria sliding door: inizialmente dato in pole per un Ministero e poi in lizza per una seconda fila onorevole, guiderà la pattuglia europea in una circoscrizione per nulla facile e da battere palmo a palmo: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia. A stretto giro dal dietrofront di Nichi Vendola, il quale ha rinunciato anche all’ipotesi di un terzo mandato al civico 33 di Lungomare Nazario Sauro e tornerebbe in pista solo in caso in cui il rottamatore fiorentino dovesse tirare i remi in barca anticipatamente. Limbo dorato tra gli scranni del Belgio per il segretario Pd, in attesa di poter tentare la successione alle primarie? Una sfida tutt’altro che semplice che lo vedrà contrapposto a due pesi massimi: Forza Italia schiererà Raffaele Fitto, certo di poter ripercorrere la parabola ascendente che nel 1999 lo scagliò alla presidenza della Regione e che, questa volta, ha fissato l’asticella a trecentomila preferenze. Con l’obiettivo non troppo celato di mostrare i muscoli in vista del restyling completo del contenitore azzurro. Con buona pace di Toti. Lo stesso Cassano, intanto, potrebbe affidare i gradi di proprio rappresentante nella contesa a Massimo Ferrarese, ex presidente della provincia di Brindisi e leader di Noi Centro, confluito - armi e bagagli - nella creatura del Ministro dell’Interno. Dalla Puglia a Bruxelles, dunque. E ritorno.
(a.bucci1@libero.it)