'Il filo della narrazione’ i versi vivi di Maria D’Apolito Conese - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:41

'Il filo della narrazione’ i versi vivi di Maria D’Apolito Conese

Sabato 25 ottobre, alle 11.00 al Museo Civico di Bari, 'Il filo della narrazione’, omaggio alla poetessa Maria D’Apolito Conese

A un anno dalla sua scomparsa, sabato 25 ottobre alle 11 al Museo Civico di Bari, la Galleria Misia Arte dedica un evento alla poetessa barese Maria D’Apolito Conese. ‘Il filo della narrazione’ è il titolo dell’incontro che ripercorrerà le due passioni di Maria D’Apolito, artista poliedrica che ha lasciato un segno a Bari sia per le sue poesie in dialetto barese (spesso ispirate al variegato universo femminile della città vecchia), che per l’originalità delle sue creazioni tessili, realizzate con la raffinata e sapiente tecnica della ‘pittura ad ago’


 

Interverranno all’iniziativa, moderata dalla giornalista Enrica Simonetti, l’antropologa e storica dell’arte Emanuela Angiuli, la storica dell’arte moderna di Uniba Mimma Pasculli Ferrara  e gli attori Vito Signorile e Carmela Vincenti che reciteranno diverse poesie di Maria D’Apolito. All’evento, durante il quale saranno esposte alcune delle più belle tovaglie create dall’artista, parteciperanno anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessora alla Cultura del Comune di Bari Paola Romano.

“Scrittura e tessitura si intrecciano da sempre in un dialogo simbolico: entrambe costituiscono realtà complesse attraverso la mescolanza di elementi diversi, che siano parole o fili - ricorda Anna Gambatesa della Galleria Misia Arte, curatrice dell’evento - nella sua vita Maria D’Apolito Conese ha alimentato con sensibilità ed estro creativo questo dialogo dando vita a opere poetiche e tessili uniche che rimarranno nel tempo”.


 

Maria D’Apolito Conese, nata a Gioia del Colle nel marzo del ’32, si trasferisce a Bari a metà degli anni ’50. Non più giovanissima, colpita dal fascino della lingua dialettale, comincia a comporre versi conferendo a questo antico linguaggio la voce dell’anima e del cuore. Tra il 1984 e il 2005 pubblica la trilogia di raccolte di poesie “Jè chesse la vite?” (editori Laterza), “Cusse guste desperate pe la vite” (Schena Editore) e “La vita me pìgghie pe mane” (Progedit), oltre al libro di fiabe e racconti “Mazze e panelle, cande e storielle” (Schena Editore) e “Lèttere a Sanda Necole” (Progedit), una raccolta di epistole rivolte al santo patrono di Bari.

Nel 1987 collabora con la Rai regionale contribuendo alla realizzazione del programma settimanale radiofonico “Vivere poesia”, una rassegna senza tempo di versi e poeti illustri e meno noti. Nel 1996 riceve il Premio Caravella d'Argento per la Piedigrotta barese e nel 1997 il Premio Antigone per la poesia. Allo stesso tempo esprime la sua sensibilità in un’altra arte, quella antichissima del ricamo, progettando e raccontando con l’ago e il filo colorato numerose  fiabe, le tradizioni religiose e il mutare delle stagioni; con i suoi ricami partecipa a esibizioni e mostre a Bari, Lecce, Napoli e Roma. I suoi ultimi reading di poesie e le sue ultime mostre risalgono alla prima decade del nuovo millennio.

(gelormini@gmail.com)