Il Gargano dopo le alluvioni
Vittime, devastazione e forza d'animo
Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e l'Assessore alla Protezione Civile, Guglielmo Minervini, presidiano il Gargano senza tregua. Dopo l'arrivo del Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale, Franco Gabielli, la dichiarazione dello stato di calamità naturale è sempre più vicina.
"Provate a immaginare", scrive Guglielmo Minervini sulla sua bacheca Facebook, diventata una lavagna di aggiornamenti continui. "L'Unità di Crisi, attorno al tavolo in permanenza da ore e giorni. Ci sono tutti. In testa un Prefetto con un cuore grande, instancabile. Poi i vigili del fuoco, il corpo forestale, la polizia stradale, i carabinieri, la guardia di finanza, l'Anas, l'Enel, l'Acquedotto, la Croce Rossa, la Provincia, la Protezione Civile, la Asl, ecc. Insomma, tutti. Ma proprio tutti.Per una volta a lavorare insieme".

"Chi si occupa di evacuare le persone a rischio, chi di coordinare gli interventi sanitari, chi di monitorare le frane, chi di allestire le sale di accoglienza per gli sfollati, chi di mantenere il rapporto con i centri di protezione civile comunali, chi di censire lo stato delle strade, chi di coordinare il loro ripristino urgente, chi di riportare l'acqua e la corrente elettrica nelle zone isolate, chi della previsione meteo, chi a coordinare la prima assistenza, chi di fornire le informazioni a tutti i cittadini".
Su un altro fronte, ci sono i sindaci delle città colpite, con i loro vigili, funzionari e soprattutto con la schiera di un volontariato dimostratosi competente e qualificato. Tutti impegnati a rimuovere le principali fonti di rischio, a perimetrare le aree, a coordinare l'evacuzione.
"Li abbiamo contati - prosegue Minervini - circa mille persone, che lavorano senza risparmio di energie. E senza guardare l'orologio e lo straordinario. Lo stanno facendo perché è giusto così. Per amore della propria terra e della propria comunità. Perché nelle difficoltà estreme si fa quel che si deve e basta".

Questo è il Gargano che sa stare in piedi. Non vive di polemiche ma di impegno.
"In questa circostanza - tiene a sottolineare l'Assessore - ha impedito che di fronte all'evento meteo più violento degli ultimi 80 anni (in cinque giorni è caduta più acqua di un anno intero!!), il bilancio potesse diventare molto più tragico. Ecco una bella lezione di senso di comunità a tutta la Puglia".
Il presidente Vendola, che ha accolto Franco Gabrielli e sorvolato in elicottero le aree colpite, insieme a lui e a Minervini, è tornando sul Promontorio ha dichiarato:: Nel Gargano, dopo l'alluvione, ci sono diverse decine di milioni di euro di danni. Noi raschieremo il fondo del barile, chiederemo a tutte le politiche regionali di dare priorità per salvare il Gargano, che è il cuore della Puglia e che oggi è un cuore infartuato".

£Abbiamo già dato ai sindaci l’autorizzazione a procedere con delibere di somma urgenza per gli interventi immediati - ha poi aggiunto - con la garanzia politica che la Regione si farà carico delle risorse necessarie".
"Presto avremo la prima relazione dell’Autorità di bacino. Ci predisponiamo a consegnare il dossier a Palazzo Chigi e a fare il nostro dovere, chiedere cioè lo stato di emergenza per la zona del Gargano e chiedere lo stato di calamità naturale per i danni inferti all’agricoltura".
"La Regione Puglia è la Regione d'Italia che ha speso tutti i fondi nella lotta al dissesto idrogeologico. Io credo che oggi dobbiamo avere il coraggio di dire al Gargano, alla Puglia, e speriamo di poterlo dire all’Italia, che si volta pagina, che la natura non è una preda per le stagioni di caccia. La natura va rispettata, a cominciare da strumenti di regolazione del territorio, dell’urbanizzazione del territorio che non facciano precipitare sulle spalle di comunità molto fragili, un peso insopportabile".
(gelormini@affaritaliani.it)