Mario Desiati
Rotta sulla libertà
di Lucia Pulpo
Lo scrittore Mario Desiati riporta in superficie le emozioni e le speranze legate insieme ai ricordi dello sbarco degli immigrati albanesi in fuga dalla disperazione e della dittatura alla fine del XX secolo. Uno stile limpido, chiaro che corrisponde ad una chiarezza d'intendimenti esemplare.
“Un mare di zucchero” parla dell'arrivo degli albanesi nel 1991 nel porto di Bari. I protagonisti sono due ragazzini raccontati da un giovanissimo Desiati (quello di allora),perché così giovani. Questo libro si rivolge prevalentemente o esclusivamente ai ragazzi?
È un libro che possono leggere tutti, alla fine ognuno di noi coltiva un sogno di libertà.

Per l'accoglienza riservata dalla gente pugliesi verso gli immigrati albanesi si pensò anche di candidare la Puglia al premio Nobel per la Pace malgrado le inefficienze “dei politici”, mentre ora la situazione sembra ribaltata con l'operazione “Mare Nostrum” criticata dalla base popolare (vedi le reazioni del quartiere S. Pio a Bari) la rivoluzione di cui lei scrive è fallita?. Il suo libro è un'esortazione al dovere civico dell'accoglienza?
Non sono un politico. I pugliesi sono un popolo accogliente, e non hanno bisogno di esortazioni, racconto una storia per cui qualcuno attraverso un fatto così clamoroso come un sbarco, guarda oltre, e trova negli altri una risoluzione ai suoi problemi.
Altra protagonista importante è la Libertà. Della dittatura lei scrive “non si possono fare domande” come fosse il segno distintivo... qual è il corrispondente per Libertà?
Che qualcuno ti risponde.
Quali sono le differenze fra la ricerca del figlio delle aquile e quella del fratello di Scipio?
Solo la lingua, ma per fortuna la loro voglia di intendersi è superiore.

Un libro delicato con immagini poetiche sia a bordo della VLORA che nell'intesa muta di Ervin e Luca, ma impegnato nello spiegare la necessità di rincorrere i sogni e il dovere di adoperarsi per la loro realizzazione.... è questo il messaggio che voleva racchiudere nella bottiglia letteraria, una specie di contagio o trasmissione dell'idea di Libertà?
Sì, ma anche che tutto nella vita può essere un’occasione. Come l’arrivo di una nave carica di profughi e una fuga.
É corretto parlare di passaggio del testimone da Ervin a Luca nella corsa verso la Libertà?
Direi che è una corsa che fanno assieme, nel passaggio di testimone uno si fermerebbe.
Da pochi giorni ha partecipato al Festival della Letteratura di Mantova e,all'inizio dell'estate al “Libro possibile “ di Polignano a mare... queste manifestazioni riescono ad avvicinare i lettori anche quelli che generalmente si astengono contribuendo drammaticamente all'aggravarsi della crisi di lettura, in Italia?
Non credo all’aggravarsi drammatico della crisi della lettura, i dati sono altalenanti, e io sono molto ottimista, sia con festival che senza festival, poi è vero, ci sono pessimi libri e buoni libri, l’importante è che il lettore abbia sempre la possibilità di scegliere se farsi male o no.