Il Salento
che più amo

Il Salento che più amo non è quello del mare d'agosto, delle spiagge di tendenza e della girandola delle sagre.
Un Salento di moda, ai cui piaceri è bello indulgere e che comunque solletica l'orgoglio
Il Salento che più amo è quello degli angoli solitari di azzurro e di scoglio ; è il Salento dell'entroterra, dei paesini dormienti nella calura pomeridiana, dell'intenso profumo del fico che domina le fragranze notturne della campagna.
E' il Salento della terra rossa, dei colori bruciati e degli ulivi che raccontano antiche storie.
E poi c'è Lecce, nel cuore del Salento ma luogo ancora diverso.
Il suo barocco, certo, e la sua pietra che si presta ai merletti .
Ma anche le sue seduzioni olfattive, prima che visive. L'aroma dei caffè e l'intensità delle creme. E la poesia di alcune viuzze non ancora imprestate alla movida. Con scorci di bellezze inedite cui il passare del tempo aggiunge mistero più che rovina. I grilli che popolano il sonno dei lecci . E certi alberi di pepe, di cui inebriarsi nel notturno girovagare.
(di Anna Greco)