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Leo di Gioia si dimette, questa volta non si tornerà indietro

Questa volta non ci sono diplomatismi. La reazione del presidente Emiliano, alle dimissioni presentate oggi dall’assessore Leonardo Di Gioia, è secca e per certi versi quasi già prevista: “Ringrazio Leonardo Di Gioia per il contributo importante che ha dato in questi anni alla nostra amministrazione alla guida dell’assessorato all’Agricoltura. Non sono stati anni facili, ma sono stati affrontati sempre con grande spirito di servizio e attenzione.  Continueremo a lavorare con il comune obiettivo di completare l’attuazione del programma di governo”.

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Le opposizioni vanno subito all’attacco e la dichiarazione congiunta del gruppo regionale di Direzione Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini), ne è una prima testimonianza: "L’assessore all’Agricoltura Leo Di Gioia si è dimesso. Un’altra volta. Non entriamo nel merito delle sue ragioni, avendo noi presentato una mozione con la quale le chiedevamo per ragioni ben più gravi: lo stato di disastro nel quale versa il settore pugliese a 360 gradi”.

“Quello che oggi emerge - continua la nora Dit -  è, invece, il fallimento totale delle politiche di Michele Emiliano che implode ancora una volta sulle poltrone (fossero quelle anche minori dei sub commissari Arif). Pur accaparrarsi consensi a destra e manca ha fatto della Politica pugliese un mercato delle vacche, le suddette nomine sono solo vitelli minori rispetto agli acquisti fatti precedentemente alla vigilia delle Amministrative a Bari, Foggia e Lecce. Una poltrona non la nega a nessuno, purché si passi con lui: le identità e le affinità politiche poco importano”.

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“Dietro il ‘vestito civico’ - proseguono i consiglieri Dit - tutto e tutti possono entrare alla Corte di Emiliano, ma il problema è che sotto quel vestito c’è molto di più che niente: ci sono storie politiche che nulla hanno a che vedere con il centrosinistra, ma pur di sedersi in posti di potere sono pronti a diventare “civici”. E allora buona fortuna a Di Gioia - concludono - in Puglia sicuramente sarà ricordato come il peggior assessore all’Agricoltura… ma non avrà il primato per questo: il peggiore di tutti resta Emiliano, il peggiore presidente della Regione di tutti i tempi".

Altrettanto dura la nota dei consiglieri del Gruppo di Forza Italia Nino Marmo, Giandiego Gatta, Domenico Damascelli e Francesca Franzoso: “E’ stato utilizzato come parafulmine per catalizzare la legittima rabbia del mondo agricolo, causata dall’incapacità politica del presidente della Giunta regionale di risolvere i tanti problemi del comparto: le dimissioni di Di Gioia da assessore all’Agricoltura, a dieci mesi dalle prossime elezioni regionali, sono il segno eclatante del fallimento di Emiliano alla guida della Puglia”.

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“Emiliano - denunciano da Forza Italia - ha affossato un settore trainante per la nostra economia, ignorando colpevolmente tutte le piaghe che affliggono i nostri agricoltori. Sulla Xyella non ha mai avuto una linea politica, comportandosi in modo ondivago a seconda delle convenienze del momento. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la Xylella continua a divorare i nostri uliveti e a modificare irreversibilmente il paesaggio caratteristico della Puglia. Sul Piano di Sviluppo Rurale è andata in scena un’altra tragedia, con ritardi nella pubblicazione dei bandi e ricorsi che costringeranno, con ogni probabilità, a restituire all’Unione Europea decine di milioni di euro che avrebbero dato una boccata d’ossigeno alle aziende”.

“E ancora - incalzano i berlusconiani - la gestione dell’Arif e la riforma mai perfezionata dei Consorzi di Bonifica. Non c’è un solo tema su cui Emiliano abbia mostrato di avere le idee chiare e una ferma volontà di intervenire. Al contempo, lo abbiamo visto girare sui trattori per essere ripreso dalle tv, abbiamo assistito a tutte le sue trovate mediatiche e inutili come la famigerata task force per la Xylella”.

“Abbiamo sperato che cambiasse il tiro quando Di Gioia sfoderò il cartellino giallo e lui accorse con una serie di promesse per scongiurarne le dimissioni”, concludono da Forza Italia, “Tutte promesse non mantenute e il dato politico oggi è schiacciante: Emiliano deve tornare a casa se lo scaricano anche coloro che lo hanno accompagnato in questi anni di governo disastroso per i cittadini pugliesi”.

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Più sarcastici i consiglieri del M5S Puglia: “La soap opera tra Di Gioia ed Emiliano continua e si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo essersi presi e lasciati nel giro di 10 giorni solo sei mesi fa, oggi la nuova rottura ma con toni decisamente diversi dai precedenti. Motivo del contendere sarebbero state le recenti nomine dei sub-commissari ARIF non gradite a Di Gioia. Questa volta però nessuna operazione verità, solo baci e abbracci tra i due che si ringraziano a vicenda per il lavoro svolto”.

“Di sicuro - sottolineano i pentastellati - gli agricoltori non ringraziano né l’uno né l’altro visti i disastri combinati in questi anni: dall’avanzata della Xylella al PSR fermo passando per l’ARIF che a distanza di 4 anni dal primo commissariamento e di mesi dal DDL per riformarla, continua ad essere un carrozzone utile per le campagne elettorali, ma non per gli agricoltori che ancora sono senz’acqua nelle campagne. Mentre i due danno vita a “Beautiful” in salsa pugliese la domanda che facciamo è una sola: chi pensa alla nostra agricoltura ormai allo stremo? Che senso hanno le dimissioni a meno di un anno dalla fine della legislatura se non per questioni di opportunità politica?”

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“Tante volte gli abbiamo chiesto di fare un passo indietro - ricordano i consiglieri M5S - ma quando ancora si sarebbe potuto fare qualcosa, oggi assistiamo all’ennesimo grave atto d’irresponsabilità di un assessore che ha sempre pensato prima alla sua carriera politica e poi alla sua delega. Non ci stupirebbe vedere Di Gioia cambiare nuovamente casacca e magari cercare di allargare ulteriormente la variegata maggioranza di Emiliano, visti i reciproci scambi di complimenti”.

“Quanto sta accadendo oggi - chiosano i grillini - ci spinge a chiedere ancora una volta alle altre forze di opposizione che invocano anche le dimissioni di Emiliano di firmare la nostra mozione di sfiducia dopo questo ennesimo fallimento. Mentre lui e Di Gioia continuano con questa pantomima, la Puglia agricola continua a precipitare”.

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"E adesso via con il valzer del successore alla carica di assessorato al posto del dimissionario Di Gioia”, ironizza Erio Congedo, consigliere regionale Fratelli d'Italia Puglia, “Ci sediamo comodi in poltrona a goderci la prossima mossa del governatore Emiliano che, con le sue costanti e solite mosse da abile pescatore, di sicuro starà già scegliendo nel mare del centrodestra, del centrosinistra, delle civiche, del mondo imprenditoriale, la prossima preda utile alla sua rielezione alla presidenza della Regione Puglia”.

“Un bel grattacapo – aggiunge Congedo - nel frattempo, i temi caldi della politica regionale continueranno a languire in attesa, chissà, che un giorno Michele Emiliano possa finalmente decidere di occuparsi di quello per cui i cittadini pugliesi lo hanno votato".

Mentre in altra nota il consigliere foggiano Giannicola De Leonardis afferma: “L’assoluta inadeguatezza di un esecutivo regionale con un presidente concentrato unicamente ed esclusivamente su di sé, di fronte alle emergenze e alle criticità dell’agricoltura pugliese, era stata impietosamente illustrata e denunciata dall’assessore Leonardo Di Gioia nel gennaio scorso, nella conferenza stampa di annuncio delle sue dimissioni, in tre quarti d’ora ininterrotti di critiche condivisibili anche se arrivate con anni di ritardo e con responsabilità impossibili da non condividere”.

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“Le dimissioni allora erano state un atto coraggioso e dignitoso - ricorda De Leonardis - smentito dal rientro in giunta, alla luce della situazione esposta. Quelle presentate oggi sono la conferma che, sei mesi dopo, l’unico effetto prodotto è stato l’ulteriore paralisi di un comparto sempre più agonizzante, con i diretti interessati nel frattempo concentrati sulle rispettive campagne elettorali”.

“Tuttavia - conclude De Leonardis - tardano ad arrivare e non arriveranno purtroppo quelle del principale responsabile, il presidente Michele Emiliano, che dovrebbe prendere finalmente atto del proprio fallimento politico e amministrativo, ma non lo farà, trascinando sempre più a fondo la Puglia e i pugliesi, che avrebbero meritato e meriterebbero ben altro”.

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“Siamo arrivati al redde rationem di una serie di fibrillazioni politiche, pre e post elettorali", commenta Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia, "Ma a farne le spese sarà l’Agricoltura pugliese. Di fatto la Regione ha perso totalmente il timone del settore ed è prossima allo sbando”. 

“La fase è delicatissima - spiega Lazzàro - la minaccia della xylella e i 300 milioni in arrivo per affrontarla; il nodo Psr che sembrava prossimo a sciogliersi e il rischio di disimpegno dei fondi sempre più vicino. La Puglia non può permettersi un’altra fase di stallo. Ma la Regione sembra non avere idea di quale strategia usare”.

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In conseguenza delle dimissioni di Leonardo Di Gioia, secondo Confagricoltura Puglia, “l’Assessorato sarà letteralmente fuori controllo”. All’uscita di scena dell’assessore seguirà infatti la scadenza dell’incarico di Direttore generale del Dipartimento Gianluca Nardone e successivamente anche quello del Dirigente dell’Autorità di Gestione Luca Limongelli.  “A queste caselle vuote seguirà un vuoto operativo da parte della struttura?”, domanda Luca Lazzàro, “Confagricoltura si augura che questo immenso vulnus nell’organizzazione dell’Assessorato venga al più presto colmato, anche e soprattutto da una strategia d’azione complessiva per difendere e rilanciare l’Agricoltura pugliese: è questa l’unica logica che deve essere presa in considerazione”.

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Infine, arriva anche la dichiarazione dei Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea, Donato Pentassuglia, in merito alle dimissioni dell’assessore Leonardo Di Gioia, sollecitate in una mozione da loro presentata: “È stato di fatto lo stesso Leo Di Gioia ad approvare la nostra mozione, anticipando molti nostri colleghi di maggioranza che in privato ci davano sostegno ma in pubblico stentavano ad aderire. Per questi motivi annunciamo il ritiro della mozione, con riserva di ripresentarla qualora Di Gioia dovesse nuovamente ritirare le sue dimissioni.” 

(gelormini@affaritaliani.it)

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