Petruzzelli, apprezzare Falstaff e
'Ascoltare Beethoven' con Bietti

Accolto con successo al Petruzzelli il Falstaff, l'ultina opera di Giuseppe Verdi, che chiude la stagione operistica del Teatro barese, con un'accurata versione (la terza) del regista Luca Ronconi e la direzione musicale di Daniele Rustioni.
"La più beethoveniana delle opere di Verdi", ha avuto modo di ripetere Giovanni Bietti: musicologo, compositore, pianista, voce amica e divulgatore musicale per Radio Tre, sia nella lezione introduttiva all'opera - tenuta nel foyer del Petruzzelli - sia alla presentazione del suo libro "Ascotare Beethoven", alla Libreria Laterza di Bari.
Un appuntamento, quello col maestro Bietti, prima di ogni opera che vede sempre il tutto esaurito al Foyer del Teatro Petruzzelli, pur programmato nelle mattinate domenicali precedenti le prime in cartellone. Affaritaliani.it Puglia ha incontrato Giovanni Bietti, consulente artistico anche dell'Accademia azionale di Santa Cecilia a Roma, per parlare del suo libro - edito per la collana Incontri della Laterza - che sta raccogliendo attenzioni e consensi trasversali. A testimonianza della sua suggestiva propensione alla "divulgazione musicale", che ne fa una sorta di Gianfranco Ravasi della musica o anche un Piero Angela del pentagramma.
Al pianoforte, col doppio linguaggio delle parole e degli accordi, l'immensità di Beethoven diventa più percepibile e prende corpo la forza innovativa di un compositore che attraversa il tempo con l'impeto rigenerante del genio.
Sui tasti anche di una metaforica combinazione massonica, le composizioni riflettono tutta la loro intrinseca ricchezza di motivi e tradizioni, attinti nella forma semplice dalla più intima espressività popolare locale, per rielaborarli e strutturarli e farne messaggio senza confini di valori etici, morali e universali.

Elementi fin troppo noti all'estro magistrale di Giuseppe Verdi, a torto spesso accostato a forme ed influenze wagneriane, quando sarebbe stato ben lieto di veder, invece, riconosciuto il lato beethoveniano della sua architettura musicale, a sua volta ispirata ai tratti romantico-moderni, anch'essi senza tempo, della letteratura sheakespeariana.
(gelormini@affaritaliani.it)
