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Primarie e Regionali Puglia, gli scogli di Costa Ripagnola

Il “la” per l’Area Naturale Protetta di Costa Ripagnola è stato dato nella sede regionale dell’Assessorato alla Pianificazione Territoriale, nell’incontro tra l’assessore, Alfonso Pisicchio, e i rappresentanti dei Comuni di Polignano a Mare e di Monopoli. Un incontro propedeutico all’avvio della Conferenza di Servizi per l’istituzione dell’Area Protetta, come previsto dalla legge regionale n.19/1997. Per la cronaca: al momento la Regione Puglia conta 18 aree protette (undici parchi e sette riserve naturali).

Pisicchio

Con la consegna, da parte dei due Comuni, delle rispettive documentazioni (tra cui Pug, Piani regolatori, Piani delle coste), si è concretizzato l’avvio dell’iter: “Vogliamo innanzitutto capire la perimetrazione della futura area protetta, area sulla quale confermo la nostra piena volontà di tutelare e di valorizzare uno dei tratti più belli del paesaggio pugliese - ha spiegato l’assessore Pisicchio - e lo vogliamo fare in tempi certi e rapidi, con una gestione che governi tutte le norme statali e regionali che già tutelano quel tratto”.

“Istituire una nuova area protetta - ha precisato Pisicchio - significa non solo porre dei semplici perimetri, ma anche programmare e pianificare un piano della mobilità dolce e una serie di servizi per renderla pienamente fruibile e darle una vocazione naturalistica”.

Vitto ANCI5

“Immaginiamo - ha aggiunto a proposito il sindaco di Polignano Domenico Vitto - quale potrebbe essere l'interesse turistico internazionale per questa zona. Per noi è importante valorizzare quella bellissima area, che altrimenti rischia di perdersi a causa dell'oblio e dell'abbandono. E lo faremo ovviamente nel rispetto delle norme e delle leggi vigenti".

L’immediata e larga levata di scudi, ha spinto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a incontrare una delegazione di cittadini - in rappresentanza delle numerose associazioni e comitati del territorio - nonché degli oltre 10.500 firmatari dell'appello per l'istituzione del Parco Naturale Costiero protetto dei Trulli pugliesi, meglio conosciuto come "Costa Ripagnola".

costa ripagnola 2 2 2

Nell'incontro la delegazione ha illustrato al Presidente la necessaria visione d'insieme di quel tratto: “Il suo incalcolabile valore paesaggistico - è stato sottolineato - gli aspetti biologici di carattere faunistico e floristico incompatibili con attività di antropizzazione invasiva, come è quella di ristorazione, permanenza per lunghi periodi, musica, attività ludiche e le molteplici motivazioni per cui ci si oppone fermamente ad ogni opera speculativa - più o meno cementificata - e per cui non si valuta opportuna alcuna realizzazione turistico alberghiera sul meraviglioso tratto costiero dei trulli pugliesi, da secoli punto di forza e attrazione naturale della Puglia apprezzato in tutto il mondo”.

Locandina incontro CostaRipagnola

Nell’incontro Emiliano ha ribadito al Coordinamento delle associazioni, la sua netta contrarietà alla trasformazione dell’area di Costa Ripagnola: “In un’area turistica di lusso, che intercluda l’accesso alla zona retrostante la linea demaniale di costa”. Il Presidente si è detto altresì “Assai perplesso in margine al progetto di realizzare ricettività alberghiera nei magnifici manufatti storici di inestimabile importanza architettonica e paesaggistica”.

A seguite, il presidente della Regione Puglia ha avviato la procedura per l’istituzione del parco naturale regionale "Parco costiero di Polignano a Mare" e ha convocato a tal fine una Conferenza di servizi il 29 luglio, alle ore 14.00, nella sede di via Gentile della Regione Puglia. L’area da destinare a protezione è quella situata tra Costa Ripagnola e Lama Incina, comprensiva del tratto di mare prospiciente la costa denominata "Parco costiero di Polignano a Mare".

Colucci FAI

Passaggi che sono accompagnati da manifestazioni di tenore plurale, a cominciare dal pensiero della Delegata Ambiente FAI Puglia, Marialucrezia Colucci: “Esiste un angolo di paradiso in Puglia, in cui si percepisce l’equilibrio millenario che si è instaurato nella nostra regione tra uomo e natura: è Costa Ripagnola”.

“Qui, più che in altri luoghi - ha scritto Colucci - si è saputa conservare nel tempo l’arte della cosiddetta architettura spontanea e rurale con l’utilizzo della pietra calcarea; un’intensa attività agricola sui terreni sabbiosi tra Mola di Bari e Polignano a Mare, grazie ai quali si esprimono le più rinomate biodiversità agrarie pugliesi, tra cui il famoso presidio Slow Food - La Pastinaca di San Vito; e una quasi incontaminata costa rocciosa con residui relittuali dunali, in cui si alternano gigli di mare e ginepri plurisecolari, nonchè luoghi idonei alla nidificazione e/o sosta di un’avifauna migratoria e altamente a rischio, come il fratino o il martin pescatore”.

“Il FAI Puglia - è stato aggiunto nella nota diffusa - non può che avere un occhio attento su questo straordinario tratto di costa barese, così unico da averci su attenzioni da più fronti e a dir poco contrastanti tra loro. Pare infatti che la Regione abbia messo le basi burocratiche per la concretizzazione di un’antica idea di costituzione di un parco regionale protetto, ma parallelamente “corre” un grosso progetto alberghiero. Il progetto prevede la realizzazione di 21 camere d'albergo nei caratteristici trulletti, che punteggiano la macchia mediterranea di Costa Ripagnola”.

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“Il parco di Costa Ripagnola sarebbe la ventesima area protetta della Puglia e tutelerebbe la zona costiera tra i Comuni di Mola di Bari, Polignano a Mare e anche Monopoli, fino a località Corvino. Visti quindi i forti interessi di speculazione edilizia e commerciale e i lunghi silenzi istituzionali in merito, molte associazioni stanno portando avanti una campagna di sensibilizzazione, informazione e protesta pacifica, concretizzatesi in una petizione online che ormai viaggia verso le oltre 10mila firme. Il numero di associazioni “agguerrite”, capitanate dai Pastori della Costa, è sempre più crescente, e il FAI Puglia vuole far sentire forte il suo appoggio e condivisione verso una battaglia che deve esser vinta perché sia da esempio a chi, ancora oggi, non ha capito che la vera ricchezza, anche economica della nostra regione, passa attraverso la salvaguardia del suo patrimonio paesaggistico e naturale”.

RIP5

E’ sceso in campo l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Bari, che ha sentito il dovere di intervenire, in merito al dibattito su Costa Ripagnola, che sta tenendo banco sulle cronache locali, divise tra chi intende impedire la creazione dell’albergo diffuso e la società che ha già iniziato i lavori. Partecipando al confronto “Proteggere Costa Ripagnola: un dovere”, organizzato dal comitato I Pastori della Costa; dallo stesso Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Bari; dall’Università degli Studi Aldo Moro di Bari; e da Comitati, Associazioni e Cittadini.

“Il ruolo dei professionisti del nostro Ordine, nell'ambito della pianificazione e degli studi ambientali - ha dichiarato il presidente dell’Ordine, Giacomo Carreras - è sempre stato il nostro fiore all'occhiello, per svariati motivi e soprattutto per l’apporto che riesce a dare sulle questioni di interesse pubblico, ambito che sta diventando sempre più importante. Per questo l'Ordine che rappresento ritiene l’incontro un momento di crescita professionale”.

Giacomo Carreras

“L'intricata vicenda del sito di Costa Ripagnola - ha proseguito Carreras -  vede contrapposti l'interesse pubblico, per quanto concerne la fruizione libera e la conservazione di un ecosistema, e l'interesse privato. Tale conflitto, purtroppo, è cosa molto frequente negli ultimi tempi. Conoscere a fondo questa vicenda, quindi, consente avere contezza della complessità della questione che si divide da una parte nel comprendere il complesso iter per l'istituzione di un'area protetta, e dall’altra le intricate e innumerevoli procedure per realizzare una struttura ricettiva in un’area molto sensibile”.

Un preambolo necessario, anche: “Per far capire che nessuno sta trascurando nulla riguardo la questione e - ha continuato Carreras - la costituzione di un'area protetta non deve essere incompatibile con l'esercizio di attività antropiche, che possono apportare benessere alla comunità locale, anche come fonte economica. Anzi occorrerebbe raggiungere un grado di riconoscimento dell'area di livello comunitario, che possa portare ulteriore consapevolezza nelle capacità senza stroncarle”.

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“L'opinione pubblica - ha raccomandato Carreras - non deve pensare che l'approccio alle opere di miglioramento o di riqualificazione di un'area sia alla mercé di sprovveduti o di inetti o peggio ancora di attori, che vogliono infierire sull'ambiente e sulle bellezze rurali o agricole. È pensiero condiviso, infatti, che queste amplificano e caratterizzano l’unicità e l'appeal di un sito”.

Il presidente dell’Ordine rivendica la professionalità dello stesso Ordine e del collega, Antonio Bernandoni, a cui è stato affidato lo studio e la pianificazione dell'intervento: “Tra le nostre competenze rientrano, da sempre e a volte quasi ad esclusivo appannaggio, la salvaguardia dei luoghi, lo studio e la progettazione di opere anche turistico-ricreative nei contesti silvo-agrario-rurale e - conclude Carreras - siamo sempre a disposizione degli interessi della comunità, ma anche degli imprenditori. Mai di coloro che vogliono imporsi urlando, facendo ammuina o soprattutto erigendosi quali esperti di qualcosa, che forse neppure lontanamente rientra nella loro cultura, nella loro etica e nella loro consapevolezza”.

A stimolare il dibattito, arrivano anche una nota dello scrittore Alessio Viola (in correlata a questo articolo) e quella del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo: “Esiste una legge, la n.19 del 1997, che programma e identifica le aree protette della Puglia. Non solo le disciplina, ma le elenca! Tra queste, figura, per la Provincia di Bari, la “Fascia costiera - territorio di Polignano a valle della statale 16”. Ovvero, la tanto citata Costa Ripagnola dove qualcuno, in barba ad una legge regionale vigente, vorrebbe realizzare delle suite”.

Marmo FI

“Iniziativa molto tardiva rispetto alla volontà espressa dal Consiglio regionale con una legge nel lontano ’97 - ha ammonito Marmo, incalzando - qualcuno si rende conto che autorizzare qualunque iniziativa, senza aver prima istituito e regolamentato l’area protetta, viola la legge? E non ci interessa se un Comune ha deciso di autorizzare l’opera, perché evidentemente ciò non è accettabile”.

“Le leggi hanno un peso - ha proseguito Marmo - e questo è un argomento ineccepibile a sostegno della non realizzazione di alcuna struttura. Chi aveva convinzioni a favore avrebbe dovuto intraprendere la strada lineare e aperta della modifica di quella legge. Non si è avuto coraggio e si è cercato di operare nell’ombra. Al di là, poi, delle considerazioni di merito, che porterebbero a proteggere e preservare una parte di territorio da cartolina”.

“Emiliano - ha ribadito Nicola Marmo - nonostante le sue amicizie con rappresentanti della società che dovrebbe realizzare le suite, deve essere rigoroso: le leggi si rispettano e, se possibile si modificano a viso aperto. Ora non può far altro che far rispettare la legge”

centrodestra pugliese

“A chi infine lamenta il silenzio del centrodestra - ha concluso Marmo - ricordo che quella legge, nel 1997, fu approvata dal l’allora maggioranza di Centrodestra. L’abbiamo approvata noi!”.

Sul tema caldo, è stata organizzata una conferenza dai consiglieri regionali di centrodestra Ignazio Zullo, Giannicola De Leonardis, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini, dal titolo: “Il Parco naturale di Costa Ripagnola deve essere un’opportunità non una ‘punizione’ per il territorio”.

La convocazione è fissata in mattinata lunedì 29 luglio, alle ore 11.30, nella sala stampa “Michele Campione” (primo piano lato Est) del Palazzo del Consiglio Regionale.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Alessio Viola: 'Fermiamo lo scempio della costa'

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