PugliaItalia
Regione, Bilancio alla prova del voto.
Pdl: “Puglia più povera”

Le variazioni al ribasso rispetto alle previsioni della vigilia sono imputabili al Patto di stabilità ma punti di forza della manovra si annunciano i 3 milioni e 500mila euro di contributo straordinario alle Università pugliesi, incrementando ulteriormente la dotazione in programma di un milione, l’abolizione della tassa di concessione per le agenzie di viaggio sul comparto del turismo, con tanto di multe per le strutture ricettive che non trasmetteranno i dati al Sistema Puglia, ma soprattutto gli oltre 32 milioni di tesoretto destinati alla Sanità e i quasi 8 per i Trasporti che blindano la possibilità di onorare i contratti in essere: “Prima di parlare di tasse c’è l’obbligo di mettere in sicurezza il sistema sanitario e di cogliere la virtuosità dell’impiego che viene fatto di queste tasse, dal momento che stanzia con il bilancio autonomo più di 70 milioni di euro per la sanità, si impegna ed assume mutui per circa 170-180 milioni di euro e si appresta a stanziare ulteriori risorse”, spiega l’assessore foggiano.
In compenso i suoi ex colleghi dai banchi del Pdl e dell’Udc sembrano non essere per nulla concordi ed è il capogruppo azzurro Zullo a rivendicare la necessità di agire tanto sull’Irpef quanto sull’addizionale sul metano e l’accise sul carburante per alleviare la pressione fiscale. Durissimo su quello che bolla come “risultato negativo della gestione corrente, sia in termini di cassa complessiva che di accertamenti e impegni di competenza” e sui pagamenti ai fornitori delle Asl “ancora da sbloccare”, chiude il suo intervento rivolto proprio all’ex compagno di scranno montiano con un netto: “Non dimentichi che noi l’abbiamo allevata, loro l’hanno adottata. Non si faccia fagocitare da quella parte politica”, sillaba enfatico, prima di ingaggiare un duello verbale con Introna sulle tempistiche degli interventi. A fare da padrone per l’intera discussione, intanto, sono le ultime rilevazioni Istat sull’impoverimento delle regioni, che relegano la Puglia al secondo gradino del podio, preceduta dalla Sicilia, “e non è vero che tutta l’Italia si è impoverita, da noi il trend incrementale è più alto”, mandano a dire dall’opposizione.
A fare da contraltare all’entusiasmo dell’ex Puglia Prima di Tutto, Cecchino Damone (“Leo di Gioia è talmente bravo che Rocco Palese mi disse che se avesse abitato a Foggia lo avrebbe voluto come suo commercialista”) e al plauso dei democratici per la “formulazione più aderente ai bisogni reali della nostra regione” la bocciatura dei casiniani seguita da un emendamento che prevede un contributo di 500 euro per ogni nato nel 2013. Dai banchi del Governo si preparano all’ultimo round e Di Gioia ricorda i 14 milioni recuperati dalla rinegoziazione del bond oltreoceano e l’epurazione del fondo di garanzia da eventuali titoli “tossici”, ma anche la dismissione di quei beni immobiliari che la Giunta ha ritenuto non strategici ai fini dei compiti istituzionali, associata al controllo semestrale delle partecipate dell’ente di Via Capruzzi. Ora, mancano solo i numeri dell’Assemblea. Quando si dice l’esordio.
(a.bucci1@libero.it)