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Saline di Margherita di Savoia, francesi assenti all'audizione in Commissione

Il consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, è secco a margine della seduta della Commissione Attività produttive, alla quale erano stati convocati, per essere auditi, anche i vertici della società francese Salins du Midi, che alcuni mesi fa ha rilevato da Monte dei Paschi di Siena un credito bancario nei confronti della società Salapia Sale, che a sua volta controlla le Saline di Margherita di Savoia.

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Da quanto si apprende, alla presidenza della commissione non sarebbero arrivate nemmeno delle giustificazioni, circa l’assenza della società francese, arrivate invece dalla gestione uscente (quella dei siciliani D’Ali' Staiti). Mentre all’audizione sono intervenuti la vice-sindaca di Margherita di Savoia, Grazia Galiotta e i sindacati Cgil e Uil.

“Va stigmatizzata l’assenza degli interlocutori principali – ha dichiarato Mennea - che dovevano dare risposte ai lavoratori, da un lato, e al Comune di Margherita di Savoia, dall’altro, e soprattutto alla commissione regionale Attività produttive, che per la seconda volta li aveva convocati. Credo che sia un gesto di sgarbo istituzionale, perché mai come in questo momento i cittadini di Margherita di Savoia e tutti i pugliesi vogliono conoscere la verità sul futuro delle Saline di Margherita di Savoia. A questo punto, alla vicenda vanno interessati i Ministeri dello Sviluppo economico e delle Finanze, oltre che il Garante per la concorrenza”.

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“Noi avevamo e abbiamo la necessità - ha proseguito Mennea - di sapere come si è svolta la cessione e il futuro dell’azienda, perché le Saline sono stabilimento in precarie situazioni di sicurezza con impianti obsoleti che devono essere sostituiti per non mettere a rischio la vita dei dipendenti. Questa audizione serviva per capire dagli acquirenti cosa vogliano fare e quanto siano intenzionati a investire, comprendendo la visione futura per questa grande azienda che, non lo dimentichiamo, è in concessione pubblica. Non dimentichiamo nemmeno che la cessione del credito fatta da Monte dei Paschi, che è controllato dal Ministero del Tesoro, è avvenuta nell’assordante silenzio del Mise e del Mef”.

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“Abbiamo chiesto – ha aggiunto il consigliere regionale Pd - due audizioni sul tema, abbiamo preso atto del fatto che i convocati non si siano presentati e, quindi, proprio per tutelare la sicurezza e il futuro dei lavoratori oltre che l’economia di un intero territorio, vanni coinvolti anche il Mef e il Mise. E per due ragioni: la prima è che Monte dei Paschi è controllato anche dal Mef e, poi, trattandosi di una grande azienda deve essere interessato anche il Mise. Infine, deve essere coinvolto il Garante per la concorrenza in quanto c’è il rischio che si crei una situazione di monopolio nella produzione di sale in Italia, che è un bene di largo consumo. Non possiamo consentire – conclude Mennea - che il suo valore venga stabilito da un unico produttore”.

Ventola flag

Con una dichiarazione congiunta anche i consiglieri regionali di centrodestra, Francesco Ventola e Giannicola De Leonardis, sono intervenuti sulla questione: “Il 26 agosto scorso, avevamo denunciato che le Saline di Margherita di Savoia stavano passando in mano francese nel silenzio assoluto sia del Governo nazionale, sia della Regione Puglia. A distanza di due mesi - hanno sottolineato i due consiglieri - siamo costretti a constatare che l’inerzia, se non indifferenza delle Istituzioni locali persiste: l’assenza dell’Assessorato allo Sviluppo Economico all’audizione in quarta commissione la dice lunga su come questa vicenda non sia proprio nell’agenda della Giunta Emiliano (oppure lo è con una strizzatina d’occhio ai francesi?). Eppure stiamo parlando di un patrimonio inestimabile, anche a livello paesaggistico oltre che economico, della Puglia e della Bat, che non produce solo SALE ma anche TURISMO".

De Leonardis Gian

“L’assenza in audizione anche della società cedente, Atisale, e di quella francese Salins du Midi - hanno ribadito Ventola e De Leonardis - rende ancora più grave la situazione. Per questo avevamo auspicato che il presidente Michele Emiliano, facesse pressioni sul premier, Giuseppe Conte, ma anche sul Ministro allo Sviluppo Economico e sul Ministro del Sud, per evitare che i francesi comprassero all’asta del Monte dei Paschi di Siena i debiti deteriorati che la società italiana, l’Atisale, aveva accumulato. Un’asta che presumiamo sia avvenuta senza che le Istituzioni italiane nazionali e locali siano state interpellate, nonostante stiamo parlando di una concessione demaniale valida fino al 2029. E dopo? Cosa accadrà? E nel frattempo cosa accade ai 150 dipendenti? Tenuto conto che con la cessione si viene a creare un monopolio per un bene di prima necessità, con il prezzo che verrebbe imposto a livello nazionale da un unico soggetto. E occorre quindi una interlocuzione autorevole e credibile col governo centrale.

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“Domande che rimangono senza risposta - hanno concluso Ventola e DeLeonardis - un silenzio assordate che proprio non riusciamo a comprendere visto che stiamo parlando di un prodotto strategico sul piano nazionale e la Puglia ne possedeva la produzione e la gestione. Finora…”.

Marmo FI

Nel frattempo, il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo, ha depositato un’interrogazione diretta al presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano: “Centosessanta dipendenti da tutelare e un patrimonio naturalistico di altissimo pregio ceduto ad una società francese, solo per l’acquisizione di un debito, nel silenzio generale: sul passaggio di proprietà delle saline di Margherita di Savoia urge un intervento serio e deciso della Giunta regionale pugliese".

"Anche oggi, in IV Commissione - ha dichiarato in una nota Marmo - il risultato è stato insoddisfacente: si sono svolte le audizioni sulla questione ma nessuno si è presentato. Solo i sindacati e l’amministrazione comunale hanno accolto l’invito, ma nessun rappresentante delle società ha ritenuto di esserci. L’obbligo di intervento della Giunta emerge dai numeri: parliamo di una riserva naturale protetta che si estende per 4.500 ettari con una superficie coperta dalle acque di 4.000 ettari. Tradotto, le saline di Margherita sono tra le più grandi d’Europa".

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"Sulla stampa è stata pubblicata la notizia del passaggio delle Saline dalla società Atisale alla società francese Salins du Midi. Un’operazione avvenuta non per acquisizione diretta, ma per acquisizione di un debito (garantito da azioni) che la Atisale ha maturato verso il Monte dei Paschi di Siena. La società francese si è aggiudicata per 5,4 milioni la gara di Mps che, in tal modo, ha ceduto crediti per 16,7 milioni erogati da Salapia-Atisale. Alla gara si sono presentati anche Salapia con imprenditori locali, offrendo 5,6 milioni di euro. Ma Mps ha scelto la “strada francese” nonostante l’offerta fosse addirittura inferiore".

"Già dallo scorso gennaio, visto il silenzio assordante del Ministero allo Sviluppo Economico - ha proseguito Marmo - avevamo chiesto al presidente Emiliano di convocare un tavolo con le rappresentanze dei lavoratori e delle società coinvolte per avere un quadro chiaro della situazione. E ciò non è avvenuto. Perciò, torno a suonare la sveglia al presidente della Giunta, perché in ballo ci sono 160 famiglie in ansia per il proprio futuro e la necessità di preservare una Riserva Naturale di pregio, un vero fiore all’occhiello per la nostra Puglia”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato in precedenza: Saline Margherita di Savoia, la cessione e il dibattito in Consiglio Regionale

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