Santini di ieri e di oggi
Serbo vivo nella mente il ricordo del libricino di preghiere e devozioni dal titolo “Massime eterne” che ciascuna donna del mio paesello possedeva e custodiva gelosamente per tutta la vita, portandoselo immancabilmente appresso e sfogliandolo con cura e raccoglimento durante la Messa e gli altri riti religiosi.
Anche le mie dolci zie materne ne erano fornite e, se mi comportavo bene, consentivano a me bambino di sei - sette anni di maneggiarlo sotto il loro occhio vigile. Particolare caratteristica, quelle pagine erano farcite di numerose, a decine, piccole immagini colorate di santi e sante, giustappunto di santini.
Avevo preso tanta confidenza con il libretto e gli allegati, al punto che sapevo riconoscere le figurine senza bisogno di leggere i nomi, mi bastava scorrere uno spicchio delle immagini; in fondo era come se compissi una sorta di gioco.
Oggi che mi ritrovo tutt’altro che bimbetto e con i volumetti “Massime eterne” divenuti merce rara se non completamente scomparsa, gli anzidetti lontani ricordi pseudo religiosi sono rinfocolati dentro di me, pensate un po’, dalle valanghe di cartoncini propagandistici dei candidati alle elezioni, con volti in artistica posa ad alta definizione a cui manca solo…l’aureola. Tali stampe costituiscono un’appendice, per l’agevole consegna nelle mani o nei taschini della gente, ai grandi, addirittura giganteschi, manifesti che campeggiano negli appositi spazi e pannelli.
Spero che non suoni irriverente l’accostamento fra santini del terzo millennio e immagini del libretto delle zie e che non s’ingeneri confusione fra sacro e profano.
Ad ogni modo, ritornando al tema della pubblicità durante le campagne elettorali, sino ad alcuni decenni addietro si rivelavano efficaci i semplici manifesti senza volti e di formato medio piccolo, recanti la nuda scritta “Vota A”, “Dai la tua preferenza a B”.
Chiaramente, allora si rivolgeva più rispetto al senso della parsimonia e del risparmio, mentre di questi tempi – evidentemente nel miraggio e nella cupidigia d’interessi assai accresciutisi – imperversa la tendenza al facile spreco di risorse, spesso ingenti.
E’ vero, arriva sempre puntuale l’osservazione “i tempi sono cambiati”, però, a mio avviso, non c’è per nulla da consolarsi.
di Rocco Boccadamo