Schittulli, il giorno della riserva. Incognita Ncd ma Di Paola resta in campo
Bari – Nessun ramoscello d’ulivo nel centrodestra barese ma gli sherpa continuano a mediare e nelle prossime ore il nodo dovrebbe sciogliersi: Francesco Schittulli prenderà in corsa le redini della coalizione o riserverà il gran rifiuto ad un mese dal voto? Intanto, il nome del Presidente della Provincia riecheggia fin nella Capitale, in piena costituente del Ncd mentre Mimmo Di Paola ribadisce di voler restare in campo fino alla fine con chi ci sta. Con o senza azzurri.
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Assai difficile che lo schieramento possa ricompattarsi attorno al leader di Impegno Civile, specie dopo il pressing forzista a favore di un candidato alternativo, ma quello del professore gravinese è più di un semplice temporeggiare. In primis, dal momento che il bottino cospicuo di preferenze ottenuto alle ultime amministrative del 2013 è dote da preservare in vista di scenari futuri: “Un risultato che, sul piano politico, pone il Movimento all'interno dell'aria di centrodestra come seconda forza politica dopo il Pdl”, lo aveva definito il consigliere regionale Davide Bellomo, prima dei ballottaggi. Infatti l’inquilino di Via Spalato, archiviate le ambizioni da capofila per il dopo Emiliano e la possibilità di primarie, era già al lavoro per la confederazione di liste da schierare alle regionali.

Per tornare sui propri passi, ora, vorrebbe la blindatura di tutte le formazioni. Compresi alfaniani e forzisti, finora ai ferri corti su più fronti e con i primi che, se da un lato promettono fedeltà a Di Paola, dall’altro non escludono nemmeno una corsa in solitaria. A meno che non tramontino le resistenze dell’ex numero uno di Aeroporti di Puglia e si aprano nuove trattative. Da “Lavoro per Bari” riuniranno domani direttivo e candidati per decidere se accordare il proprio lasciapassare all’oncologo, mentre il “Patto per Bari” di Giuseppe Carrieri ribadisce dai social l’appoggio all’ingegnere.
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E non è detto che ad un nuovo tavolo eventuale non si sieda anche Stefano Miniello, il cui movimento “Nuova Era” ha abbandonato la coalizione a metà dei giochi, schierando il consigliere uscente come aspirante primo cittadino: “Nuova Era – Liberaldemocratici rifiuta la logica spartitoria del Centrodestra, che appartiene ad una politica anacronistica e logora”, spiega il professore, confermando la volontà di presentare liste anche ai cinque Municipi, per le malelingue vero oggetto della rottura. Non si tratta di salire al Colle ma, le richieste dei big all’osservato speciale del giorno, ricordano le parole del Giornale d’Italia dei tempi di Enrico De Nicola: “Decida di decidere se accetta di accettare”.
(a.bucci1@libero.it)