Schittulli smonta i gazebo. Marmo attacca:
“Irrispettosa fuga in avanti”
Bari – Alla fine non si faranno. Lanciate senza benedizione da Roma, accantonate e poi ripescate in extremis, le primarie del centrodestra difficilmente resteranno in piedi e il clima torna rovente anche a destra. “Sono di fatto saltate, un’occasione mancata per tutta la coalizione, di una pre-campagna elettorale che avrebbe animato un dibattito fra varie le componenti e i cittadini”, ammette Francesco Schittulli, invitando all’unità gli alleati “senza più politichesi indugi”. Svitando anche gli ultimi bulloni di una consultazione popolare destinata ad essere archiviata per decorrenza dei termini. La stessa sulla quale aveva scommesso Nino Marmo, che non tollera l’accelerazione del competitor: “Parla da candidato presidente e non alle primarie”, punta i piedi, “il tavolo di coalizione non ha ancora deciso nulla e questa fuga in avanti stupisce chi ritiene che la politica debba farsi con umiltà e con rispetto non solo dei cittadini, ma delle forze politiche con cui si condivide il percorso".
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Ad archiviare per ultimo i gazebo è stato persino Raffaele Fitto, dopo averli eletti a bandiera della battaglia interna al partito e provato ad imporle nel Tacco a stretto giro dalla sconfitta alle Comunali di Mimmo Di Paola. E l’ex inquilino di Via Spalato segue a ruota, prendendo atto dei tempi stretti e facendo rombare i motori: “Sono stato il primo a dare la mia disponibilità, perché avevo intuito, specie dopo le elezioni al Comune di Bari, che potessero davvero essere uno strumento prezioso per tornare ad entusiasmare i cittadini e il popolo del centrodestra, che negli ultimi tempi avevano deciso di disertare pesantemente le urne”, ricorda l’oncologo gravinese. “Era giugno, da allora sono trascorsi cinque mesi”, incalza, auspicando “che si recuperi il tempo e non ci sia ulteriore vantaggio a personaggi come Michele Emiliano, ammantato di una inesistente verginità politico-amministrativa”. “Sono proprio i pugliesi che incontro che mi spingono ad andare avanti”, arringa, cosciente di poter arrivare al vertice con i centristi come nome terzo di compromesso e forte della sponda degli alfaniani vicini al senatore Azzollini.
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In settimana Gaetano Quagliariello convocherà nella Capitale i coordinatori Cassano e Ferrarese, per valutare lo spazio di manovra tra i due schieramenti e lo schittulliano Bellomo sferza i “ripetuti ed inconcludenti tavoli di concertazione” ma a cannoneggiare furioso è Marmo, temendo di finire fuori gioco anzitempo. “Se oggi già si mortificano le prerogative di un tavolo, imponendosi, non voglio immaginare che clima di dialogo potrebbe instaurarsi con gli amici di coalizione in caso di vittoria”, invia per direttissima al Presidente Lilt, prima di tentare l’affondo sulla Provincia: “Certo è che, se si avesse un bagaglio di successi nella gestione della cosa pubblica, basterebbero da soli per imporsi sulla scena, senza imprudenti fughe in avanti. E invece, purtroppo, non si ha notizia di grandi risultati recenti in alcuni enti locali", lascia risuonare. Nulla di certo, tranne il vetriolo. Con o senza primarie.
(a.bucci1@libero.it)