Stefano Zamagni: 'La solidarietà
autentica e moderna risposta alla crisi'
di Antonio V. Gelormini
L’economista Stefano Zamagni torna a Bari, per una conferenza sul tema “La solidarietà come autentica risposta alla crisi”.
L’iniziativa, organizzata dall’Arcidiocesi di Bari e Bitonto e dalla Luogotenenza per l’Italia Meridionale Adriatica dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, avrà luogo alle ore 18.30, nella sala consiliare di Palazzo di Città.
All’incontro interverranno mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari e Bitonto, e il luogotenente dott. Rocco Saltino. Alla conferenza è prevista inoltre la partecipazione del Sindaco di Bari, Michele Emiliano e dell’assessore allo Sviluppo economico, Rocco De Franchi.
Con l’introduzione nel 2001 del principio di sussidiarietà nella nostra Carta Costituzionale (artt. 118 e 119), l’odissea nello spazio della solidarietà ha varcato le Colonne d’Ercole di un volontariato che sussidia l’ente pubblico, per cui Zamagni deduce che: “E’ tempo di invertire i ruoli. Sia l’ente pubblico a sostenere i soggetti della società civile, per la piena realizzazione degli obiettivi di bene comune”. Un’armonica sintonia con “la solidarietà di fatto” (Tettamanzi), che non si esaurisce nelle intenzioni e nei sentimenti, ma si esprime nella concretezza del vissuto quotidiano. “Perché solidarietà ed etica sono imprescindibili l’una dall’altra.
La solidarietà deve sapersi muovere nella complessità dei cambiamenti e delle difficoltà d’oggi. E l’etica è lo strumento per questo discernimento”. “Soltanto l’etica, infatti, mette l’uomo in condizione di scegliere nella direzione del bene. Solidarietà ed etica insieme, dunque, ci condurranno all’uscita dalla crisi. Non c’è futuro senza solidarietà”.
La “via italiana” del prof. Zamagni, per far fronte alla crisi perdurante, oltre a riportare l’unità di misura “famiglia” al centro delle attenzioni della società, mira a un sostanziale cambiamento dei modelli di sviluppo e dello stile di vita. Evitando le suggestioni effimere della cosiddetta “decrescita”, per combattere piuttosto: “la battaglia a favore della philokalia, dell’amore per il bello, che deve essere a portata di tutti, anche degli ultimi”.
Cambiare il modello di società, per tornare ad un sano umanesimo civile. “In Italia”, insiste Zamagni, “la tradizione della philokalia non ha rivali, ma esige organizzazione: nel nostro, come in nessun altro Paese al mondo, la bellezza non è solo paesaggio naturale, ma anche bellezza artistica, letteraria, pittorica, musicale, teatrale e relazionale.
(gelormini@affaritaliani.it)