Taranto,
lo spiraglio
di Cosimo Argentina
Ieri ho intravisto uno spiraglio. Lo spiraglio per Taranto.
Ah, cazzo se l'ho visto! Cosa? Niente, direte voi! Una barca... un peschereccio... un gruppo di ragazzi, ragazze e uomini di mare... in culo all'arsenale, all'acciaio e a tutto quello che ci è ricaduto in testa in questi decenni Mimmo Bisignano, Gabriele Albano, Giuseppe alle reti e altri lupi ionici mi hanno indicato la strada.
Ne scriverò... eccome se ne scriverò... ovunque sia possibile! Cristosanto, è come nella Lettera Rubata di Edgar Allan Poe... ce l'hai sotto gli occhi, la soluzione, ma i padroni del vapore non la vedono o fanno finta di niente.
Prendi un peschereccio, prendi un gruppo di persone lungimiranti e metti in piedi un'attività turistica dove mostri i gioielli di famiglia: il mare, le reti addugliate, l'odore dei flutti finiti sulle boe, le insenature, le anse, i tramonti, piatti di carta colmi di frutti di mare e tutto il resto.
Ti accorgi che la Città Vecchia mica è un covo di delinquenti!!! E' il punto di imbarco e approdo di un mondo liquido che fino a oggi abbiamo assaggiato solo a scartamento ridotto.
Insomma c'è qualcuno, a Taranto, che oltre a far virare le imbarcazioni, sta cercando di rimettere in sella il futuro di questa città. Per quello che vale, il mio vecchio e arrugginito arpione intinto di inchiostro è per la loro causa...