Taranto, Teatro Tatà
ancora furti di rame

Il teatro Tata' di Taranto è più che una sala di recitazione. L'impegno che la compagnia teatrale Crest mette quotidianamente nell'impresa di offrire la possibilità di riscatto dalla periferia del mondo, l'energia, la
passione, la creatività dei progetti che concretizzano, l'efficienza e la professionalità che materializzano i forma di laboratori, stage, iniziative culturali concentrate sopratutto nei quartieri difficili dei Tamburi e della
città vecchia...
Tutto questo movimento produce speranza, speranza che il futuro possa riservare belle sorprese come un mondo in cui sorridere accarezzando e toccando la materia di cui sono fatti i sogni odierni.

Già la notte tra domenica 10 e lunedì 11 novembre i ladri hanno rubato 300 metri di filo elettrico manomettendo i pozzetti che contenevano questi cavi. Adesso, dopo 3 giorni, si registra un nuovo furto di ulteriori 180 metri. I danni sono economici per quanto riguarda la sostituzione dei condotti elettrici, la messa in sicurezza dei pozzi e dell'intera struttura che ospita laboratori teatrali e il cui Auditorium non potrà essere noleggiato come consuetamente accade per eventi come la presentazione di libri (sarò spostata in altra sala la presentazione del ”Libro dell'amore proibito” di Desiati prevista per mercoledì 19), mentre fortunatamente nessun cambiamento subirà la programmazione teatrale che che è iniziata ieri con “Hanno tutti ragione”.
Manomettere, intralciare o peggio fermare le attività del Crest è come spegnere la luce su una strada su cui sta calando la notte nuvolosa e senza stelle. L'umidità tipica di una città di mare come Taranto facilita la penetrazione del freddo fin dentro le ossa ed attraversare quella strada al buio e al freddo sembra impossibile senza ne,meno la compagnia del Crest.
Chissà se i ladri se ne rendono conto o sono già ombre di una città che sta morendo.