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PugliaItalia
Xylella, di Gioia sul richiamo UE mentre FI interroga Emiliano

La nota congiunta dell’assessore regionale alla Politiche Agricole, Leo di Gioia e del direttore di dipartimento, Gianluca Nardone, prova a chiarire le dinamiche del richiamo reiterato dall'Unione Europea alla Puglia sulla questione Xylella.

di Gioia BIT
 

 

"Il parere motivato annunciato nel Comitato Permanente dei Servizi fitosanitari europei - si legge nella nota - con il quale la Commissione comunica il suo intento di andare avanti con la procedura di infrazione contro l’Italia è da attribuirsi al fatto di non essere intervenuti tempestivamente, così come esplicitamente richiesto dalla legislazione UE, per abbattere le piante infette".


"Le procedure di abbattimento hanno però trovato ostacoli sia per motivi tecnici e sia motivi giuridici; due aspetti che è opportuno scindere. In particolare, gli aspetti giuridici sono i principali responsabili delle
lungaggini. La normativa italiana (ma anche quella europea) non è adeguata a fronteggiare una emergenza quale quella che siamo vivendo in Puglia".

 

xylella ulivi malati
 

"Ne consegue - si aggiunge - che dal momento in cui si identifica un albero infetto a quando effettivamente può essere notificata un ordinanza al proprietario, spesso, si perdono settimane se non mesi. D’altra parte, contraddizioni nelle norme, ad esempio la necessità di un contraddittorio contro l’unicità dell’ispezione fitosanitaria, fanno sì che il contenzioso sia sempre dietro l’angolo. Non a caso, su 886 piante trovate infette nel monitoraggio 2016-17, l’abbattimento di ben 104 piante è bloccato da ricorsi al TAR".


"Gli unici aspetti che possono essere imputati alla Regione Puglia sono quelli tecnici - sottolineano di Gioia e Nardone - e riguardano l’intervento coatto da parte delle autorità allo scadere dei 20 giorni dalla notifica delle prescrizioni inviate ai proprietari del terreno. In realtà, il Dipartimento Agricoltura ha ritenuto di agire convincendo i proprietari ad intervenire in maniera autonoma così da consentire agli stessi la possibilità di essere ripagati del danno subito. L’intervento coatto avrebbe invece aggiunto una beffa al danno perché ai proprietari sarebbe stato presentato il conto dell’abbattimento insieme ad una multa e alla impossibilità di accedere a tutti i finanziamenti regionali".

xylella viti
 

 

"Ad oggi, con questa strategia sono stati abbattuti 458 alberi sugli 886 rinvenuti infetti e ulteriori 170 piante saranno abbattute questa settimana. Ne restano quindi solo 240 (di cui 104, come detto, oggetto di ricorso) e risulta pertanto completato il 63% di quanto richiesto dalla normativa UE".


"Nei due mesi che l’Italia avrà per adeguarsi, sicuramente gli aspetti tecnici saranno risolti", conclude la nota, "La prossima settimana ARIF ricomincerà il monitoraggio e nel contempo è stata delegata ad intervenire in maniera coatta sugli alberi non ancora abbattuti. In questo modo si chiuderà il ciclo delle attività avviate lo scorso anno grazie alle quali, è opportuno ricordarlo, la Regione Puglia ha individuato le nuove piante malate ma ha anche identificato oltre 150 mila ettari di territorio regionale ancora indenni. Allo stesso tempo si avvierà il nuovo ciclo di monitoraggio per offrire un nuovo quadro dello stato di diffusione della batteriosi".

DeBenedetto
 

L'occasione viene colta dalla vice Coordinatrice Regionale di Forza Italia Federica de Benedetto, che commenta la situazione e rivolge alcune domande al Presidente Michele Emiliano.

"Oltre al danno la beffa", denuncia dal Salento Federica de Benedetto, "L’Italia rischia di essere deferita alla Corte di Giustizia Europea per il mancato sradicamento degli ulivi pugliesi affetti da Xylella. Dalla Commissione Europea, infatti, è arrivata la spada di Damocle per il nostro Paese: o si pone fine all’emergenza o ci ritroveremo tutti davanti ai giudici della Corte di Lussemburgo".

"La procedura di infrazione nei confronti dell’Italia - aggiunge - è entrata nel vivo con l’UE che ha provveduto a inviare alle autorità il famoso parere motivato che precede il deferimento. Siamo al limite della tollerabilità per un settore, quello agricolo (olivicolo in particolare) in ginocchio da anni. Coltivatori e produttori sono in preda all’esasperazione, riempiti periodicamente da fastidiosi slogan e da promesse mai mantenute. A questo punto il governo regionale deve dare risposte serie e concrete".

Emiliano xylella1
 

"Caro Presidente Emiliano, fautore delle più audaci battaglie televisive anti-Xylella e anti-eradicamenti, è arrivato il momento di dare risposte serie e di raccontare tutta la verità:

  1. Cosa sta facendo la Regione Puglia per scongiurare danni irreversibili per un settore cardine della nostra economia? 
  2. Cosa si è fatto in questi mesi per tamponare la diffusione della sputacchina? 
  3. Cosa ha fatto Michele Emiliano per tentare di rimettere in moto l’economia dell’oliva? 
  4. Che fine ha fatto la famigerata task-force composta da 60 (SESSANTA!) membri varata dal governatore nel novembre del 2015 istituita ad hoc per studiare le mosse da seguire nel tempo? 
  5. E cosa ha intenzione di fare adesso, Michele Emiliano e la sua Giunta, dal momento che l’intero Paese rischia il deferimento e una pesantissima multa da pagare?

I cittadini salentini attendono queste risposte".

(gelormini@affaritaliani.it)

 

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