2 anni a monsignor Scarano. Era il contabile dello Ior
Monsignor Nunzio Scarano non ha avuto alcun ruolo nel tentativo (fallito) di far rientrare in Italia 20 milioni di euro depositati in Svizzera e riconducibili agli armatori D'Amico. Lo hanno deciso i giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma che hanno condannato l'ex addetto contabile all'Apsa (Amministrazione del patrimonio della Santa Sede) a due anni di reclusione per il solo reato di calunnia, assolvendolo da quello di corruzione, perche' il fatto non sussiste. Il prelato e' stato ritenuto responsabile di aver incolpato falsamente, pur sapendolo innocente, l'ex 007 Giovanni Maria Zito di furto e ricettazione di un assegno bancario di 200mila euro, soldi che secondo la Procura Scarano gli avrebbe consegnato in esecuzione del patto corruttivo.