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Roma
Acea accusata di “violazione del Codice degli Appalti e della Concorrenza”

Gara Acea per la manutenzione dell'acquedotto di Roma, la rivincita delle piccole e medie imprese di Roma e del Lazio contro i giganti degli appalti è nell'atto con il quale l'Autorità Nazionale Anticorruzione parla apertamente di “violazioni del Codice Appalti e della concorrenza”.

E' stato pubblicato questa mattina, infatti, il pronunciamento ufficiale con il quale l'Anac accusa Acea di non “garantire l’apertura del mercato alla concorrenza, così come rilevato con atto del presidente dell’attività di vigilanza sulla procedura ristretta per l’affidamento di un accordo quadro dell’importo totale di 45 milioni di euro per la manutenzione reti e servizi del ciclo idrico integrato suddiviso in tre lotti omogenei, ognuno di importo pari a 15 milioni di euro”.

Come si legge sul sito dell'Autority, “L’indagine Anac nasce da una segnalazione di diverse criticità da parte di Confapi. Nel mirino tre criteri di valutazione delle offerte tecniche: su tutti il criterio di valutazione delle offerte tecniche relativo all’esecuzione pregressa di lavori specialistici  per il quale il disciplinare prevede un punteggio massimo di 8 punti, diversamente attribuiti in virtù dell’importo complessivo per lavori specialistici eseguiti relativi a “manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle reti idriche e/o fognarie” eseguiti con buon esito nel triennio 2020-2022 per conto di aziende di gestione del sistema idrico integrato”.

Dunque il gigante romano dell'energia, si prende una sonora bocciatura, ben evidenziata da Anac che argomenta come valido il ricorso presentato dagli associati Confapi-Aniem che da mesi avevano ripetutamente segnalato le incongruità dell'appaltone che, di fatto, escludeva altre imprese dal quelle “del settore”, violando palesemente le regole della concorrenza.

Non basta. Conclude l'Anac nella pesante reprimenda ad Acea che ora sarò costretta a rivedere i termini della gara, inserendo le considerazioni dell'Autority: “l’Anac rileva una ulteriore criticità nella suddivisione dell’accordo quadro in tre maxilotti di 15 milioni di euro ciascuno: trattandosi di una facoltà discrezionale della stazione appaltante, avrebbe dovuto essere motivata negli atti di gara, in relazione alla adeguatezza del valore del lotto rispetto alla garanzia dell’effettiva possibilità di partecipazione da parte delle microimprese, piccole e medie imprese”.

SCARICA E LEGGI IL PRONUNCIAMENTO ANAC SU ACEA

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