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Roma
Cani a Fiumicino, Montino dà una musata sull'ordinanza: il Tar dice no

Cani in spiaggia a Fiumicino, il sindaco Montino dà una musata sulla sua ordinanza: il Tar dice no e la sospende. L'opposizione esulta: “Montino collezionista di figuracce”.

 

“Nella già difficile situazione per le spiagge del litorale ci duole constatare ancora una volta che l’amministrazione comunale e il sindaco si mettano contro cittadini ed esercenti con un epilogo della vicenda che finisce in tribunale con tanto di sospensione dell’ordinanza sindacale. L’occasione è quella della Ordinanza Balneare 2019 del Comune di Fiumicino, (pubblicata sull'Albo Pretorio dal 18.04.2019 al 3 maggio 2019), rispetto all’ingresso libero dei cani sulle spiagge: ordinanza sospesa dal TAR del Lazio (con sentenza n. 7693 del 2019) fino al 25 marzo 2020. Un’altra figuraccia per questo Comune e per il Sindaco che farebbe bene prima di emanare ordinanze ad ascoltare le necessità dei cittadini, magari di tutti, per trovare una soluzione idonea, certo, senza pretendere sia Salomone, ma almeno con giudizio”, con queste parole Mario Baccini, consigliere di opposizione, sottolinea le necessità di ascolto e dialogo di un’Amministrazione che procede “a senso unico” dopo la sentenza di sospensione del TAR sull’ordinanza per i cani in spiaggia.

Cani a Fiumicino, Sidoli (Ape): "Sospensiva Tar Lazio su accesso cani in spiaggia inaccettabile"

“La questione dell’Ordinanza Balneare 2019 del Comune di Fiumicino, rispetto all’ingresso libero dei cani sulle spiagge, per la quale è arrivata la sospensiva del Tar del Lazio, è un fatto di una gravità inaudita. Aprire le spiagge ai cani rappresenta una scelta coraggiosa di civiltà contro l’abbandono dei quattro zampe”, così in una nota Rinaldo Sidoli, presidente di Alleanza Popolare Ecologista (Ape). “Siamo basiti - spiega - dalla motivazione con la quale il Tar ha sospeso l’ordinanza n. 33 del 18.04.2019. L’articolo 2.17 non esprime nessun obbligo verso i concessionari, ma introduce la ‘facoltà’ di ‘individuare aree debitamente attrezzate per l’accoglienza di animali domestici’. Fido ormai è un membro a tutti gli effetti della famiglia ed escluderlo è un atto di crudeltà che va contro le politiche sui diritti degli animali. Vietare l’accesso dei cani nelle spiagge rappresenta un diretto incentivo all’abbandono. Ricordiamo che un animale, specialmente se abituato a vivere in casa, in caso di abbandono viene esposto a gravi sofferenze che possono arrivare fino alla morte". Conclude Sidoli: “auspichiamo che tale impugnativa venga rivista nella discussione di merito del ricorso fissato in data 25 marzo 2020. La Magistratura amministrativa deve estendere la libera presenza dei cani anche nelle aree di balneazione private visto che oramai il 60% della popolazione italiana convive con animali d’affezione e ha il diritto di portarli con sé in vacanza”.
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