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Roma
Caso Marra, l'ex dirigente: "Io vittima della guerra tra Raggi e Lombardi"

Caso nomine in Campidoglio: Raffaele Marra rivela la verità davanti al pm

Raffaele Marra parla davanti al pm, e conferma la guerra M5S tra le “nemiche” Virginia Raggi e Roberta Lombardi: “Io vittima della guerra tra chi stava con il sindaco e chi con la Lombardi”.

Caso nomine in Campidoglio, Raffaele Marra: "Sono innocente"

“Sono innocente. Stiamo parlando della nomina di mio fratello Renato. Fin dal primo momento ho professato la mia estraneità alla procedura di nomina di mio fratello. È la sindaca che ha un potere esclusivo di nomina. Questa è una procedura esplorativa e non esclusiva”. Così ha detto Raffaele Marra, ex dirigente del Campidoglio, rispondendo al pm nell’ambito del processo sulle nomine al Comune di Roma. “Prova è che io ho partecipato alla stessa procedura – continua Marra - e non ho presentato istanza. Il potere era totalmente nelle mani della sindaca. L’aumento di stipendio è nella procedura. L’incremento retributivo è normale. Non è una situazione che ha coinvolto solamente mio fratello Renato, ci sono altri esempi. Quando il sindaco arriva e si insedia vengono fatte nuove nomine”.

Caso nomine in Campidoglio, Raffaele Marra: "Mi sono trovato in una guerra tra grupi interna agli M5S" 

“Io mi sono trovato in una guerra tra gruppi all’interno agli M5S – spiega l'ex dirigente -. Quelli che stavano con la sindaca Raggi e quelli che invece stavano con Roberta Lombardi. Io non avevo gruppi ma ero percepito come vicino alla sindaca, ma io non ho fatto politica: era un massacro sui giornali tutti i giorni”.

Nel corso dell’interrogatorio, Marra ha definito come una “sventura” la sua esperienza nell’amministrazione comunale durante la quale “per tre volte ha chiesto di mettermi in aspettativa”. “Non sono mai stato militante M5S. Sono stato chiamato perché sono un valido amministratore – ha continuato rispondendo alle domande del pm Francesco Dall’Olio –. Ho conosciuto la Raggi nell’aprile del 2016 ad una cena organizzata dal funzionario comunale Salvatore Romeo che mi aveva contattato mentre mi trovavo in aspettativa per chiedermi se potevo collaborare con loro. In quella fase mi sono limitato ad inviare via mail alla sindaca la macrostruttura del comune di Milano perché pensavo fosse fatta bene ed infatti quella attualmente in vigore in Campidoglio ricalca questo modello”.

Caso nomine in Campidoglio, Raffaele Marra fa leva sul suo passato

Raffaele Marra ha ricordato di avere lavorato in passato con il sindaco Gianni Alemanno di cui nel 2008 è stato “dirigente e uomo di fiducia dal punto di vista tecnico e amministrativo ma non avevo certo la tessera di Alleanza Nazionale. Così come quando sono stato nominato dirigente durante la consiliatura guidata da Ignazio Marino: non sono mai stato un militante Pd”. Marra ha detto anche della la nomina in Regione Lazio, durante la presidenza di Renata Polverini. “Sono stato scelto nell’ambito di un bando pubblico ma anche in questo caso non ho mai avuto tessere o fatto attività politica”.

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