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Roma
Manuel, prime parole dall'ospedale: "Tornerò più forte". Gip smonta i fermati

Omicidio Manuel Bortuzzo, gli aggressori di Acilia “hanno agito con assoluta mancanza di scrupolo e di controllo, esplodendo colpi di arma da fuoco verso le parti vitali della vittima, con evidente intento di ucciderla e non di ferirla". Intanto il ragazzo registra un audio dall'ospedale per ringraziare tutti dell'affetto ricevuto.

 

"Ciao a tutti ragazzi come potete sentire dalla voce sto bene. Non mi aspettavo tutto questo calore. Mi avete fatto emozionare e se potessi vi abbraccerei a tutti. Io adesso vado avanti per la mia strada e tornerò più forte di prima. A presto", sono queste le parole dette da Manuel nell'audio registrato dall'ospedale.

Sono invece molto più dure quelle scritte dal gip Costantino De Robbio nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata nei confronti di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani di Acilia accusati dalla procura di concorso in tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi nei confronti di Manuel Bortuzzo.

De Robbio ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due fermati. A non convincere il giudice è anzitutto la circostanza che vedrebbe Marinelli invitare l'amico a tornare sul luogo dove era appena stato aggredito per reagire, luogo dal quale, a detta loro, erano appena scappati, nonché sulla circostanza che lo stesso Marinelli avrebbe preso la pistola di nascosto da Daniel che poi non avrebbe nemmeno chiesto all'amico dove aveva preso l'arma nei tre giorni successivi al fatto. “Hanno ammesso ogni responsabilità rilasciando dichiarazioni che appaiono del tutto inverosimili, fornendo una ricostruzione del movente in modo gravemente lacunosa al di là dell'ostinata reticenza sul dante causa dell'arma, dichiaratamente rinvenuta per strada", scrive ancora il gip.

Secondo De Robbio poi, "appare dunque evidente che i due, una volta appreso dagli organi di stampa del ritrovamento dell'arma con (verosimilmente) le impronte di Marinelli abbiano deciso di costituirsi provando a circoscrivere la responsabilità al solo sparatore, senza riuscire a fornire però una ricostruzione dei fatti minimamente convincente". Da qui la conclusione del magistrato "dell'assoluta pericolosità dei due indagati che, dopo aver programmato un omicidio non riuscito per cause indipendenti dalla loro volontà, hanno poi ideato un piano tendente a garantire almeno parzialmente la loro impunità dimostrando la proclività al delitto e l'assoluta mancanza di resipiscenza". Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano devono stare in carcere perché "è altamente probabile il rischio di reiterazione dei delitti della stessa specie di quello contestato attese le modalità con cui il delitto è stato perpetrato".

Quanto avvenuto sabato sera all'Axa "denota la mancanza di controllo e l'estrema pericolosità degli indagati, che non hanno esitato a recuperare una pistola che evidentemente avevano in precedenza acquistato e tenevano pronta per usarla, e programmare un omicidio brutale senza apparente motivo per poi allontanarsi dal luogo ridendo", come raccontato da testimone alla Polizia.

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