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Roma
Migranti, tagli all’accoglienza: Croce Rossa in ginocchio. La denuncia
Migranti minori

Tagli all'accoglienza dei migranti, la politica stacca la spina al mondo delle associazioni. La Croce Rossa di Roma denuncia: "Via 60 persone, così si uccide un sistema".


La crisi occupazionale colpisce anche, se non soprattutto, il mondo dell'accoglienza. La Croce Rossa di Roma si affida ad una nota per annunciare il lincenziamento di ben un terzo dei sui dipendenti, precisando attraverso le parole del direttore Pietro Giulio Mariani: "La nostra è una via obbligata non una scelta".  “La scelta di non partecipare alla nuova gara per l’accoglienza delle persone migranti, determinata dalla nuova strutturazione dei servizi previsti dal Ministero, ci impedisce di garantire gli attuali livelli occupazionali - prosegue la nota - Il taglio, purtroppo, riguarderà più di 60 persone, ai quali si aggiungono professionisti, partner e fornitori coinvolti nei servizi. Questo drammatico processo si aggiunge e aggrava ulteriormente le ampie difficoltà di pagamento causate dai mancati rimborsi da parte delle Pubbliche Amministrazioni (quali Prefettura, Comune di Roma e altri Comuni del Lazio, ed altri Enti). La ormai prossima chiusura dei centri d’accoglienza impone all’Associazione di ridurre il personale così in esubero che, altrimenti, comporterebbe un aggravio di costi non sostenibili".

Un cambio di rotta ai vertici della politica italiana e Pubbliche Amministrazioni che, in primis, si dimostrano creditori insolventi, ma non solo: "Non si può pensare di gestire fenomeni complessi come quelli dell’accoglienza di persone migranti sui nostri territori in modo schizofrenico, senza garantire continuità a processi di integrazione reale - prosegue il direttore - Chi ha contribuito a sostenere il Paese in momenti critici, oggi si trova a dover affrontare la crisi occupazionale conseguente alla rimodulazione dei servizi di accoglienza. Di questo occorre prendere atto, senza retorica o forme di dietrologia politica. La Croce Rossa di Roma ha partecipato al sistema dell’accoglienza sul territorio romano ed è grazie a seri professionisti e operatori se, non l’Associazione, quanto il sistema messo in piedi si è potuto reggere. Purtroppo, un cambio radicale di approccio e governo del fenomeno impone cambiamenti radicali anche a noi".

"Quanto ancora si potranno sostenere i mancati rimborsi non è prevedibile e sostenibile, soprattutto per il personale che continua a garantire i servizi di pubblico interesse senza essere regolarmente remunerato - denuncia Mariani - Non si può fare leva solo sulla professionalità, la dedizione e la disponibilità dei professionisti coinvolti per garantire dei servizi essenziali per la comunità, il cui pagamento puntuale, da parte della Pubblica Amministrazione, è condizione imprescindibile per garantirne la continuità. Non è però mettendo in ginocchio l’associazionismo che si riforma il sistema. Anzi, spesso, sono le organizzazioni di volontariato sostenute del lavoro di professionisti che sostituiscono politiche di welfare poco efficaci. Oggi, quello che possiamo dire è che non smettiamo di combattere per essere presenti sul territorio e nelle comunità che assistiamo. Per noi la parola licenziamento è imposta dalle regole e dalla realtà, ma Croce Rossa è e continuerà ad essere parte di un sistema che accoglie i più deboli”.

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