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Roma
Scopre i misteri del cosmo. "Il Nobel a Cassino"

È partita dal liceo scientifico di Cassino ed è arrivata a far parte del gruppo di scienziati che hanno verificato l’ipotesi fatta da Einstein oltre un secolo fa, quella dell’esistenza delle onde Gravitazionali. Alessandra Buonanno, 46 anni, originaria di Cassino, direttrice al Max Plank Institute for Gravitational Physics di Potsdam, ha fatto tutte le verifiche necessarie per dimostrare che i segnali registrati dai due interferometri laser di Ligo, nello stato di Washington e in Louisiana sono effettivamente la prova che Einstein aveva ragione. "Me lo ha detto questa mattina una docente mostrandomi un giornale – ha detto il preside del Liceo Scientifico Pellecchia di Cassino Salvatore Salzillo – Ovviamente conosco direttamente la dottoressa Buonanno dato che sono preside da soli tre anni però la notizia non può che farmi piacere e dimostra la validità della preparazione che da agli studenti il liceo scientifico in genere. Mi è stato detto che ha frequentato il corso B e che tra le sue aspirazioni c’era proprio quella di diventare ricercatrice nel campo in cui opera. Sappiamo che torna a Cassino almeno una volta l’anno. La inviteremo". Nella sezione B, con la scienziata, nella sezione B, c’era anche Carmen Tiribbelli, sua compagna di banco e, oggi, insegnante nello stesso liceo Scientifico. "Siamo rimaste molto amiche e ci vediamo ogni Natale. Insieme passiamo circa due ore l’anno facendoci il punto della situazione delle rispettive vite. Lei ha molto da raccontare visto i tanti viaggi che ha fatto e che fa; mi racconta la differenza di vita tra un Paese e l’altro".

La dottoressa Buonanno non è sposata. A Cassino ha i genitori, un fratello; la sorella si è trasferita da poco. La professoressa Tiribbelli che la conosce bene la definisce come "Una persona molto precisa e razionale. Sicuramente e brava nelle materie scientifiche ma era brava e curiosa verso tutte le materie; era appassionata al sapere in generale. Amava anche la storia e l’Italiano". Chi la pensa secchiona o dedita solamente allo studio, si sbaglia. "Alessandra da ragazza era molto socievole e appassionata di sport e musica. Giocava a basket e suonava il pianoforte oltre a frequentare già corsi di Inglese. Le sue ambizioni per la fisica sono arrivate nell’ultimo anno e cominciò a pensare di fare ricerca". Madre professoressa, padre professionista, ha un fratello che insegna all’università di Cassino. "I genitori l’hanno sempre appoggiata nelle sue scelte, anche quelle che la portavano fuori dall’Italia". Le aspettative, adesso sono tante e giustificate. "Per Alessandra ci aspettiamo il premio Nobel".

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