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Roma
Teatro dell'opera, nuova stagione record. Apre il balletto con Don Chisciotte

Quarta stagione del Teatro dell'opera di Roma,  programma da record. Apre le danze il balletto, in prima  mondiale arriva Don Chisciotte.

 

“Un teatro d'opera oggi, fra passato e futur”. E' questo slogan della nuova stagione del Teatro dell'Opera di Roma, che continua sulle linee guida che hanno segnato i successi degli scorsi anni. "In tre anni fatto abbiamo fatto un grande lavoro, in discontinuità col passato: crediamo - ha detto il sovrintendente del Teatro dell'Opera, Carlo Fuortes - che il teatro non sia solo servizio per gli abbonati ma per tutti i residenti e turisti. È la quarta stagione di Roma Opera aperta che vuol dire un programma aperto a nuove proposte, a nuovi linguaggi e nuove regie e produzioni". Dieci infatti saranno le produzioni d'opera, di cui 7 nuovi allestimenti, per 78 recite, 6 spettacoli di balletto, di cui un nuovo allestimento, per 46 recite e 4 concerti sinfonici. A questi numeri si aggiunge la stagione di Caracalla 2018, che sarà presentata nei prossimi mesi, e per la quale sono previsti tre titoli per 25 recite. In totale, compresa la stagione Caracalla, sono previste oltre 150 recite "a conferma della crescita del teatro, in linea con gli aumenti già registrati nelle ultime stagioni", ha sottolineato Fuortes.

Ad aprire la stagione operistica, con 6 recite dal 12 al 23 dicembre 2017, “La damnation de Faust” di Hector Berlioz, che manca da sessant'anni al Teatro dell'Opera,  realizzata in un nuovo allestimento in coproduzione con il Regio di Torino e il Palau de les arts di Valencia e che vedrà impegnati il direttore Daniele Gatti e il regista Damiano Michieletto. Tra le altre opere molto atteso, per la regia di Pippo Delbono, il dittico “Cavalleria Rusticana - Pagliacci”, con 5 recite dal 5 al 15 aprile, in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il San Carlo di Napoli. Ma il programma 2017/2018 si colloca come "opera aperta anche al mondo - ha aggiunto Fuortes - perché ci saranno tante coproduzioni internazionali tra cui New York, Madrid e Parigi: l'apertura al mondo è fondamentale e per questo ci saranno anche tre grandi tourné all'estero delle nostre produzioni Le esportazioni all'estero delle produzioni del Teatro dell'Opera sono una fonte d'entrata molto importante per il teatro. Sono certo sarà un anno di tranquillità e grandi successi".

Ad aprire i battenti della stagione 2017/2018 del teatro dell'opera sarà il balletto: si inizia il 15 novembre con il Don Chisciotte in prima mondiale, nel nuovo allestimento della fondazione lirico-sinfonica della Capitale con la coreografia di Laurent Hilarie ispirata alla versione di Mikhail Baryshnikov su musica di Ludwig Minkus. "Apriamo con Don Chisciotte e sono molto fiera del fatto che il ballo dia il via alla stagione. Il nostro corpo di ballo ha avuto un grande successo in questo anno appena trascorso - ha spiegato Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo - Questa stagione di balletto è prima di tutto classica-accademica. Il nostro obiettivo è diventare punto di riferimento del classico accademico e in futuro avere tutti i titoli con i miei ballerini in ruoli importanti, senza special guest. Lo Schiaccianoci che ha fatto il record d'incassi lo scorso anno diventerà un classico del periodo natalizio - ha aggiunto Abbagnato - Altra ripresa dalla stagione precedente sarà poi 'La bella addormentata'."

a stagione sinfonica inizierà invece il 22 dicembre e si svilupperà su quattro concerti, che vedranno impegnata l'Orchestra del Teatro con una particolare attenzione al repertorio novecentesco e contemporaneo. "Noi dobbiamo rappresentare un modo antico e artigianale di fare l'opera e che fin dall'ottocento abbiamo esportato in tutto il mondo. Dobbiamo sorprendere - ha spiegato il direttore artistico Alessio Vlad - ma nel solco della tradizione italiana. Tutta la stagione va in questo senso, anche nella scelta dei titoli".

Alla presentazione presso il teatro Costanzi è intervenuta anche l'assessore alla Cultura della Regione Lazio, Lidia Ravera, che ha annunciato anche l'iniziativa solidale in favore dei terremotati: "L'Opera Camion andrà ad Amatrice tra le macerie, spero che venga il maggior numero possibile di persone per dare a questo paese la sensazione che la vita può ricominciare e che non può ricominciare senza l'arte e la musica. Poi andrà a Leonessa, Frascati e farà altre tappe. È un vero esempio dell'opera aperta".

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