Fisco e Dintorni
Sassari: Giudici annullano l'ipoteca del Fisco
Dopo 10 anni di causa la Corte di Giustizia Tributaria annulla le pretese Fiscali nei confronti di un imprenditore di Sassari poiché le cartelle esattoriali non erano mai state inviate correttamente e ordinano la cancellazione dell’ipoteca iscritta sui suoi immobili. Partite Iva Nazionali e Unilavoro PMI dichiarano: “siamo al fianco del contribuente se vorrà agire per il risarcimento dei danni e presentare denuncia alla Corte dei Conti”.
Con sentenza n.660/03/2023 i giudici della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sardegna hanno annullato decine di migliaia di euro di pretese fiscali intimate a un contribuente di Sassari e ordinato la cancellazione dell’ipoteca iscritta sui suoi immobili perché “la cartella esattoriale non era mai stata notificata correttamente” (la sentenza con attestazione di passaggio in giudicato risulta liberamente disponibile sul sito www.partiteivanazionali.it – sez. Documenti).
Il contribuente, difeso in giudizio dall’Avv. Matteo Sances, aveva tentato in tutti i modi di segnalare la palese illegittimità delle pretese ma di fronte alla mancata disponibilità al dialogo da parte dell’Amministrazione non ha potuto fare altro che rivolgersi all’Autorità giudiziaria.
I fatti risalgono addirittura al 2013 quando un imprenditore di Sassari veniva raggiunto da un atto di iscrizione ipotecaria sui suoi immobili da parte dell’allora Equitalia (oggi Agenzia della Riscossione) a seguito del presunto mancato pagamento di tributi per svariate migliaia di euro. Dagli atti processuali emergeva da subito che la precedente cartella esattoriale era stata consegnata per errore a un vicino di casa del contribuente ma nonostante ciò l’Amministrazione insisteva nella legittimità della notifica dell’atto esattoriale pur non avendo mai raggiunto il contribuente (che dunque non conosceva neanche la natura delle pretese).
Nonostante la sentenza di primo grado avesse dato ragione al contribuente, il concessionario continuava con l’azione giudiziaria proponendo anche appello.
I giudici della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sardegna, dunque, hanno rigettato l’appello e nuovamente ribadito l’illegittimità delle pretese condannando anche Agenzia Riscossione al pagamento delle spese legali.
In particolare, i giudici precisano che “E’ pacifico – anche in quanto non contestato – che la notifica sia avvenuta nelle mani di una vicina di casa e comunque a persona diversa dal destinatario e che l’Agenzia della Riscossione non abbia completato il procedimento di notificazione con l’invio della raccomandata informativa”.
Ma non solo. I giudici continuano dichiarando “Poiché l’appellante non ha adempiuto a tali oneri probatori la notificazione della cartella non appare regolare e pertanto travolge anche la successiva iscrizione ipotecaria di cui costituiva il presupposto logico-giuridico”.
Sul punto, intervengono il Presidente di Partite Iva Nazionali, associazione confederata a Unilavoro PMI, il Dott. Antonio Sorrento, e il Vice Presidente Nazionale Unilavoro PMI , il Dott. Mario Ara per far presente che “Quanto accaduto a questo contribuente evidenzia ancora una volta la totale mancanza di dialogo tra cittadini e Fisco. È assurdo che una volta acclarato che un atto esattoriale è stato inviato alla persona sbagliata il Fisco continui con azioni legali pretestuose costringendo il contribuente a sostenere un processo lungo e costoso; per questo motivo saremo al fianco del contribuente se vorrà avviare l’azione di risarcimento dei danni subiti in questi 10 anni di causa”.