Lockdown e ristorazione, nasce Just my Food per supportare il settore delivery
Una piattaforma digitale a sostegno delle imprese e della comunità, una nuova app gratuita per la promozione del servizio delivery
Coronavirus, imprese e food, arriva Just my Food per supportare il settore della ristorazione e del food delivery
JUST MY FOOD: IL NUOVO PROGETTO DI MARCO BALDOCCHI A SOSTEGNO DELLE IMPRESE
Un’idea, un progetto innovativo e di speranza è proprio quello che forse serviva all’imprenditoria italiana per vedere una piccola luce in fondo a questo lungo tunnel. E così, Marco Baldocchi, esperto internazionale di neuromarketing, titolare dell’agenzia di comunicazione On Web in Italia e della MB Group di Miami, ha contattato e coinvolto diversi professionisti di spicco dei settori del marketing e della comunicazione, che hanno unito le loro forze per realizzare un progetto pensato in base alle emergenti esigenze rese note dalla comunità mondiale e dagli imprenditori.
Marco, come stai vivendo questo periodo e cosa hai in mente per fornire il tuo supporto alle aziende?
L'economia mondiale, e italiana in particolare, sta vivendo uno dei periodi più difficili e drammatici della sua storia, a causa delle recenti e ben note circostanze. Ogni cittadino riscontra quotidianamente difficoltà, ostacoli, impedimenti, limiti e si sottopone a enormi sacrifici per condurre una vita quanto più possibile normale. Ho pensato a come poter mettere le mie competenze al servizio della comunità e così è nata l’idea di Just my Food, una app digitale sviluppata con i miei collaboratori Enrico Cesari ed Andrea Alessandroni, che aiuterà le persone in difficoltà e le piccole imprese in questo momento di assoluta emergenza.
Come riuscirà una applicazione mobile a migliorare la quotidianità di aziende e cittadini?
Molto semplice, il progetto prevede lo sviluppo di una piattaforma che permetta gratuitamente a tutte le botteghe e alle attività di ristorazione di offrire un efficace ed automatizzato servizio delivery, per venire incontro alle esigenze dei propri clienti e consegnare i propri prodotti a domicilio. Un servizio che potrebbe rivelarsi fondamentale soprattutto per quei soggetti considerati a rischio, che in questa situazione di paralisi totale sono esposti più degli altri, ed anche per le attività, che riusciranno a continuare il proprio lavoro, fornendo un servizio in questo momento assolutamente indispensabile.
Funzionale ed efficiente, per quali città è stato pensato il modello?
Il modello Just my Food potrà essere replicato in ogni città di Italia e del mondo. Grazie alle diverse esperienze internazionali che ho maturato, sono fortemente convinto che questo progetto possa essere esportato anche all’estero e divenire un mezzo di supporto e sviluppo per l’intera comunità internazionale. Per il momento aiuterà i cittadini ad adempiere al principale compito del momento, ovvero quello di restare nelle proprie abitazioni per non facilitare la diffusione del contagio, e sarà un vero toccasana per gli imprenditori e le aziende fino ad ora paralizzate dalla situazione di emergenza. Quando il mondo riprenderà le sue normali attività, conto che sia una realtà già automatizzata ed entrata in pianta stabile nella quotidianità di molte persone.
Perché una applicazione mobile?
Il mondo è sempre più “mobile”, questa è la direzione e questo richiede il mercato. I cittadini hanno bisogno di semplicità, funzionalità e comodità. Cercheremo di offrire tutto questo con una piattaforma chiara e dal facile utilizzo.
Come avete sostenuto le spese per la realizzazione di questa app?
Ho sponsorizzato personalmente l’iniziativa, perché credo fortemente nel valore di questo progetto e nei riscontri pratici che potrà dare alla vita di ognuno. Tuttavia, essendo una piattaforma con accesso gratuito e pensata per migliorare la vita dell’intera comunità, il progetto è stato lanciato anche sulla piattaforma di crowdfunding “Produzioni dal Basso” di Angelo Rindone, dove i cittadini possono contribuire economicamente alle spese e sostenere l’iniziativa.
Un vero e proprio appello alla comunità, ma anche uno spiraglio di ottimismo in questo difficile momento.
Vedo il progetto come un’occasione per costruire, insieme, qualcosa di utile e proficuo già nell’immediato. Ognuno, con il proprio contributo, può essere sostenitore e protagonista di questa nobile iniziativa, che avrà risvolti positivi per tutti i cittadini e potrà dare respiro e nuova linfa vitale alle micro imprese ed alle botteghe locali fin da subito. Cominciamo dalle piccole cose e guardiamo sempre al futuro, con coraggio e un pizzico di sano ed incosciente ottimismo!
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